ISIS FRA SCEMPI E DROGA

Isis

di Carlo Viscardi – Dopo i video messi in rete sulle devastanti distruzioni compiute da “sedicenti” jihadisti dell’ISIS, il califfato islamico integralista, compiuti nel museo di Mosul, ecco che gli scempi, dettati da un fanatismo religioso senza controllo non si fermano tanto che i suoi militanti, hanno preso mira le vestigia dell’antica città assira di Nimrud fondata ne XIII secolo A.C. a una trentina di chilometri da Mosul. Come fecero i Talebani anni fa in Afghanistan, nei loro deliri dettati dall’interpretazione “ortodossa” delle parole del “profeta” distruggendo i Buddha giganti di Bamiyan, uno dei reperti archeologici più importanti del paese risalenti ad un periodo compreso tra il III e il V secolo d.C, Il ministero iracheno del Turismo e delle Antichità, con un post sulla sua pagina Facebook, ha affermato che l’Isis ha “raso al suolo” con dei bulldozer l’antico sito.nimrud04 La direttrice generale dell’Unesco, Irina Bokova, fa “appello a tutti i responsabili politici e religiosi della regione a sollevarsi contro questa barbarie” e bolla la distruzione come “un crimine di guerra”. Jack Green, capo curatore del Museo Istituto Orientale presso l’Università di Chicago e esperto di arte iracheno dichiara che con la distruzione dell’antica capitale assira di Nimrud l’Isis voleva “cancellare la storia e l’identità del popolo iracheno”, ma anche finanziare la sua guerra, distruggendo tutte quelle opere che il gruppo vede come idoli di religioni e culture non conformi alle sue convinzioni. E sottolinea: “E’ la deliberata distruzione di un patrimonio e delle sue immagini, finalizzata a cancellare la storia e l’identità del popolo iracheno, sia nel passato che nel presente”, osservando inoltre che molti di questi attacchi a siti antichi o a musei e opere d’arte hanno lo scopo anche di finanziare la guerra dell’Isis, fra le cui fonti di approvvigionamento finanziario possiamo annoverare la vendita di eroina, derivata dall’oppio prodotto in Afghanistan che porterebbe annualmente nelle casse dell’Isis fino a un miliardo all’anno stima dell’Agenzia federale russa per il controllo sul traffico di droga (FSKN), riportata dall’agenzia Itar-Tass, secondo la quale “più della metà dell’eroina venduta in Europa ha ormai matrice jihadista”. Ci si aspetta una risoluzione internazionale contro questi scempi e delitti verso quel patrimonio inestimabile rappresentato dalla memoria archeologica che la paura e l’ignoranza, mascherate da fanatismo religioso, perpetrano ai danni di nazioni millenarie.

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