Favignana, un tuffo dove l’acqua è più blu

Sulle acque del Mediterraneo, laddove il mare cambia colore − passando dal celeste chiaro all’azzurro intenso, fino a diventare di un turchese difficile da descrivere a parole – si posò una grande farfalla: Favignana − la cui forma ricorda, appunto, quella dei lepidotteri. Tante le cale, di bellezza superba, che si snodano lungo la costa frastagliata dell’isola e nelle quali ci si può concedere un bagno tonificante: Cala Rossa, Cala Azzurra, Grotta Perciata, il Burrone, Cala Stornello, Cala Rotonda. Le acque, che circondano la maggiore delle isole Egadi, celano nella loro profondità i segreti di antichi conflitti, come la sanguinosa battaglia delle Egadi (241 a. C.) combattuta tra Romani e Cartaginesi. Le stesse acque sono state, a lungo, crocevia di traffici internazionali di tonno, sale e vini. Una storia che Favignana custodisce gelosamente. Attraccati al porto, vi troverete davanti alla Tonnara Florio, splendido esempio di architettura industriale, dove un tempo si lavorava e s’inscatolava il tonno. Nell’antica struttura, oggi, sono stati ricavati spazi museali, una sala conferenze e una foresteria. In tarda primavera può capitare di essere svegliati all’alba dalle “cialome”, canti che i tonnaroti intonano − celebrando la speranza di un’abbondante pesca − quando escono in mare, guidati dal Rais, per la “mattanza”: la pesca del tonno. “Quindi il Rais fischiando e agitando le braccia dà il segnale della fine della mattanza. I tonnaroti si tolgono il berretto e gridano in coro: «E sempri sia luratu u nomu di Jesu!» ”. Un rito che ha in sé qualcosa di sacro, che si compie ogni anno segnando la vita dell’isola, assumendo il ruolo di difesa d’identità e di una tradizione ultrasecolare. Favignana è bella anche da terra. Partendo da Piazza Matrice, cuore dell’isola, sulla destra della piazza ci si addentra fra le vie del rione Sant’Anna, il nucleo più antico del paese; qui e nella campagna vicina, dismesse e antiche cave di tufo sono diventate contenitori di giardini e orti ipogei, nascosti agli occhi del passante che dovrà andarne alla ricerca per scoprirne la bellezza. Vale la pena salire a Santa Caterina o visitare la zona di San Nicola, per scoprire all’interno di alcune grotte i segni di graffiti preistorici, o ancora le cave di tufo a cielo aperto. Curiosità – A Favignana sentirete spesso dire che del tonno non si butta niente! Di seguito un utile glossario:

  • Bottarga – uova cotte sotto sale ed essiccate;
  • Buzzonaglia – carne meno pregiata ma più saporita;
  • Lattume – seme del tonno, cotto sotto sale;
  • Mosciame – pregiato filetto essiccato;
  • Tarantello – parte superiore della pancia, semimorbido ma ugualmente buono;
  • Sosizzuni – tutte le parti del tonno non dissanguate, triturate, pepate, salate e insaccate;
  • Ventresca – parte inferiore della pancia, grassa, dolce e pregiata, conservata sott’olio.

 

16\07\2011 – Adele Sergi

banner

Recommended For You

About the Author: Redazione ilMetropolitano