Sale la grande distribuzione Fatturato industriale in calo

crisiA considerare le prese di posizione e le rivendicazioni del Governo – rispetto ai dati “positivi” diffusi negli ultimi giorni, corredati, si potrebbe aggiungere, da quelli odierni resi noti da Istat e Confcommercio – si potrebbe dire che gli italiani possono finalmente tirare un sospiro di sollievo. La crisi sta finendo – per alcuni è addirittura già finita – la crescita sarebbe dietro l’angolo e, pertanto, tutti possiamo dormire sonni tranquilli. Fermarsi a riflettere su alcuni aspetti, tuttavia, potrebbe essere cosa buona e giusta. È chiaro che tutti sarebbero pronti ad esultare se le condizioni critiche del nostro Paese migliorassero realmente contribuendo a migliorare le condizioni di famiglie ed imprese, ma, considerando che messaggi positivi sono stati lanciati anche negli anni passati senza, però, che vi fossero riscontri concreti, forse è bene guardare al di là dei meri dati. È necessario cogliere la sostanza delle cose.

eurozonaIl primo interrogativo resta sempre lo stesso: in che misura è merito delle riforme del Governo? La domanda è d’obbligo se consideriamo che, per la prima volta da diversi anni, l’eurozona si trova ad attraversare una fase di relativa tranquillità economica che potrebbe favorire la tanto agognata ripresa. In effetti, non si può non sottolineare che sono più i fattori esterni, che quelli interni, a rendere possibili determinati passi avanti. Pensiamo solo al prezzo favorevole del petrolio e all’altrettanto favorevole rapporto dollaro-euro. Non si tratta di roba da poco conto. E, proprio perché non è roba di poco conto, in molti sostengono che, dinanzi a tale contesto favorevole, le prospettive e proiezioni di crescita dovrebbero essere decisamente più alte.

confcommercioSecondo quanto rilevato dalla Confcommerio, infatti, il Pil italiano dovrebbe crescere solo dell’1,1% quest’anno e dell’1,4% l’anno successivo. Ma, dovrebbero contribuire a questo dato, in primo luogo, l’Expo con lo 0,2% e, tornando a discutere di fattori esterni, il Giubileo annunciato qualche giorno fa dal Pontefice con lo 0,3 %. Ne consegue che, eliminati questi due fattori dalle proiezioni, il Pil sarebbe destinato a crescere soltanto dello 0,6%.

istatSono confortanti sino ad un certo punto anche i dati diffusi dall’Istat. Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica, come riportato dall’Ansa e da Tgcom, infatti, a fronte di un aumento complessivo dell’1,7% delle vendite al dettaglio rispetto a gennaio 2014, aumentano soprattutto le vendite alimentari (+2,9% su base annuale) e, nemmeno a farlo di proposito, quelle della grande distribuzione (+3,4%), che spesso commercia prodotti non nazionali. Il vero dato fortemente negativo riguarda, infine, il fatturato industriale che subisce una flessione pari allo 2,5% su base annua e pari all’1,6% rispetto a dicembre 2014.

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About the Author: Luigi Iacopino