Reggio Calabria, stupefacente crescita di “erba in città

Malerba3Si sa che la sinistra ama “coltivare” sogni e idee “alternative”, ma certo non ci saremmo aspettati così tanto metodo e tutta questa cura nell’applicazione di un’ideologia di partito al decoro cittadino. Di questo evidentemente si deve trattare perché “l’erba”, essenza vegetale assai vicina e cara alla sinistra, cresce in città ormai libera e rigogliosa senza che nessuno se ne occupi. Chissà se a proposito di liberalizzazioni, nel piano del verde cittadino, è già contemplata la possibilità, per i più audaci, di realizzare un’intera piantagione! In tal caso il verde pubblico potrebbe essere un’occasione di guadagno e di occupazione! Sembra, infatti, che la stupefacente crescita di specie vegetali nella nostra città faccia parte di un intero “piano di liberalizzazioni”, ampie ed estese, che questa amministrazione vuole elargirci. Ma noi attendiamo ancora con ansia di vedere quelle azioni che ci “salveranno” e porteranno ad essere metropolitani. malerba1Nel frattempo il sindaco e l’amministrazione comunale affrontano i grandi temi dell’individuo e dell’umanità, scrivono statuti, codici e canoni morali, etici e filosofici, indagano le questioni religiose della vita ed esplorano i profondi abissi della libertà dell’individuo, come fossero stati chiamati da un ordine superiore a risolvere i paradigmi universali di quest’epoca e non ad amministrare una città e a risolvere i problemi dei cittadini. Ma, ritornando alla stupefacente crescita di erba in città, la tentazione di farsi interpreti di un’evoluzione reclamistica e deviata può far apparire Reggio retrograda e antiquata.Qualcuno, forse, nel tentativo di superare “l’arretratezza” culturale della nostra città sta già pensando a Woodstock e ad uno dei suoi più autorevoli interpreti: Bobbe Malle. Egli, come ricorderete, “aveva tutta a piantagiona, aveva tutta a casa verde, aveva i soi capelle longhe…”. Ma, aldilà della simpatia per certi personaggi reggini, ci chiediamo fino a che punto sia giusto che il canto di pochi sia la stonata nota che condanna la visione di tutti.

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About the Author: Fabrizio Pace

Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.