Renzi, l’Italicum e la dignità del Pd

elezioni-votoLa questione Italicum si sta evolvendo nel peggiore dei modi e minaccia concretamente – almeno questo è quello che la classe politica lascia trasparire nei confronti dell’opinione pubblica – la prosecuzione dell’esperienza governativa di Renzi e della cerchia dei cosiddetti rottamatori, dalla prima e dell’iltm’ora. Ciò che lascia perplessi, tuttavia, è che la situazione creatasi, sebbene sia grave sul piano della stabilità istituzionale, non deve indurre a facili conclusioni. La propaganda renziana, infatti, continua a sostenere la tesi secondo la quale, qualora non venisse votata la fiducia alla legge elettorale, il sindaco di Firenze sarebbe pronto a mollare la poltrona di palazzo Chigi, con la conseguenza che l’intera responsabilità della fine del percorso delle (per adesso inconcludenti) riforme sarebbe da addossare sulle spalle strette delle opposizioni e delle minoranze.

pd spaccatoMa v’è di più, perché, attraverso una lettera indirizzata ai circoli del Pd, ne fa addirittura una questione di dignità del partito – il Pd – rispetto al quale è la stessa idea di “motore del cambiamento dell’Italia che viene meno”. Ma poi il premier si chiede: “davvero è dittatura quella di chi chiede di rispettare il volere della stragrande maggioranza dei nostri iscritti, dei nostri parlamentari, del nostro gruppo dirigente? Davvero vi sembra logico che dopo tutta questa trafila ci dobbiamo fermare perché una parte della minoranza non vuole?”. Verrebbe da ricordare all’ex Sindaco di Firenze che la maggioranza cui lui fa riferimento, che non deve essere quella dei suoi iscritti ma quella parlamentare, già all’inizio sprovvista di legittimazione popolare, è ulteriormente cambiata nel corso degli ultimi anni, attraverso “traslochi” di parlamentari, aperture, chiusure e mutamenti delle minoranze, il tutto senza alcun consenso del popolo. Lui stesso non si è neppure presentato alle elezioni e di cambiamenti di posizioni, nel corso degli ultimi anni, soprattutto in tema di diritti civili e questioni etiche, ne ha fatti registrare parecchi. In quest’ottica, probabilmente, non sarebbe neppure sbagliato parlare di leggi illegittime.

renzi1-e1414193247908Il contrasto, pertanto, finisce col giovare proprio a lui e all’immagine di rinnovatore che si è cucito addosso. Lo scontro sull’Italicum – che, tra ‘altro, ha visto la dura presa di posizione del capogruppo del Pd alla Carmera, Roberto Speranza, che ha definito il ricorso alla fiducia come una violenza nei confronti del Parlamento – in poche parole potrebbe essere proprio funzionale alle intenzioni del segretario dem. Le minoranze e le opposizioni devono sottostare alle volontà, mutevoli e variegati, dell’ex Sindaco di Firenze, chi si oppone non vuole alcun cambiamento. Ma, fino ad ora, di questo cambiamento c’è solo una timidissima ombra, spesso oscurata da grandi nuvoloni.

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About the Author: Luigi Iacopino