Melicucco (RC),I particolari del piano con cui avrebbe dovuto uccidere la madre

questura RCAlle prime luci dell’alba di oggi, a seguito di una rapida ma intensa attività d’indagine, personale della squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di P.S. di Polistena ha eseguito un’ ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa di GIP di Palmi, dott. Giulio Gaetano De Gregorio, a carico di N.D. di Melicucco e Z.Y. cittadino algerino residente a Rosarno accusati di essere, rispettivamente, il mandante e l’esecutore materiale del tentato omicidio della signora C.C.I, avvenuto il 22 maggio scorso a Melicucco. Ciò che sembrava un furto in appartamento degenerato in rapina era in realtà un piano organizzato per uccidere la madre e accaparrarsi anzitempo la propria quota ereditaria. È questo lo scenario innanzi al quale si sono trovati gli inquirenti dopo l’interrogatorio del cittadino algerino Y.Z., arrestato il 22 maggio scorso per tentata rapina, percosse e lesioni personali in danno di un’anziana signora di Melicucco.L’algerino ha sostenuto sin dall’inizio di essere stato contattato da un certo “Mimmo”, un uomo di grossa corporatura con un tatuaggio particolare su un avambraccio. Tale soggetto è stato poi identificato nel N.D,, figlio della vittima. Il contatto tra il N. e Z. risalirebbe a qualche tempo addietro allorquando l’algerino procacciava prostitute sue connazionali per l’operaio melicucchese. L’attività investigativa posta immediatamente in essere dalla Polizia di Stato sotto le direttive della Procura della Repubblica di Palmi guidata dal Procuratore Ottavio Sferlazza hanno consentito di riscontrare tutte le dichiarazioni del mancato sicario ed in particolare i numerosi contatti telefonici che, nel corso dei mesi, sono intercorsi tra questi e il N., contatti che si sono registrati fino a poche ore prima l’esecuzione, poi fallita, del delitto. Anche le dichiarazioni della vittima rilasciate alla Polizia in un secondo momento hanno gettato un’ombra di dubbio sul fatto che potesse essere una semplice rapina in quanto l’anziana signora ha visto lo Z., nascosto, in piedi col cavo in mano come se la stesse aspettando pronto per strangolarla e non intento a frugare nei cassetti come in un primo momento si era creduto. L’attività di indagine ha poi consentito di appurare che il N. si stesse preparando alla fuga in quanto la sua complicità era stata scoperta sia dai parenti che dalla madre soprattutto a seguito della pubblicazione della foto dello Z. sui principali quotidiani all’indomani della “finta” rapina. Molti sono stati i soggetti che hanno riconosciuto nello Z. l’accompagnatore frequente del N., situazione questa che ormai era di dominio pubblico in un piccolo centro come Melicucco. Terminate le formalità di rito il N. è stato condotto presso il carcere di PALMI per essere posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente.

Comunicato stampa  – Questura di Reggio Calabria

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