Il futuro della Viola

La Viola sta preparando i prossimi impegni di campionato ma la dirigenza non è concentrata soltanto a quello che avviene sul campo. E’ ovvio che la compagine allenata da Domenico Bolignano richiede tante attenzioni, ma il presidente Gian Cesare Muscolino sta cercando di rafforzare una società che vuole diventare un punto di riferimento sportivo importante del territorio. Senza una struttura solida, quello che succede sul parquet non avrebbe senso perché potrebbe rivelarsi effimero se poi, alla fine, non hai alle spalle chi può supportare le vittorie conquistate sul campo. Ed allora come si può rendere più forte questa Viola? La dirigenza sta studiando tante soluzioni anche perché è banale ricordare che stiamo vivendo un momento di grande difficoltà economica che si riflette anche nelle discipline agonistiche, soprattutto in uno sport, come il basket, che non produce utili e che si può tranquillamente considerare come un’attività con un bilancio in deficit per tutti i proprietari della società che fanno parte del circuito  professionistico. Quindi cosa fare?

Magari unire le forze e cercare di creare nuove sinergie. D’altronde la Viola versione Muscolino è nata proprio in questo modo con la fusione fra i soci del Team Basket Viola che rimisero il team neroarancio sulla mappa del grande basket nazionale ed un gruppo emergente di Gioia Tauro che stava facendo grandi cose con la realtà cestistica pianigiana.

Partendo da quell’unione, se ne possono creare altre soprattutto in una città come Reggio Calabria che ha tre squadre in Serie C Nazionale, praticamente inferiori soltanto di una categoria rispetto a quella in cui milita la Viola. Non sarebbe una cattiva idea quella di far sedere ad un tavolo tutte le principali figure del basket in riva allo stretto per sancire una sorta di accordo e fare in modo che questo processo di rilancio possa avere un ulteriore spinta. Audax, Redel e Nuova Jolly stanno facendo delle ottime cose nonostante le mille difficoltà logistiche ed economiche che devono affrontare.

Creare una sorta di sodalizio cestistico potrebbe essere una grande soluzione per affrontare questo momento storico e, chissà, cominciare a pensare a qualcosa di più importante rispetto a quello che si sta vivendo in questo momento. E’ un’ipotesi che abbiamo lanciato più volte nei nostri approfondimenti e chissà che non sia arrivato il momento giusto per metterla in pratica. Basta guerre interne che bloccano il movimento; bisogna unire le forze. In tante piazze prestigiose del basket italiano lo hanno fatto con risultati eccellenti. Reggio Calabria ha uomini e mezzi per poter creare qualcosa di simile. Con le idee e le sinergie si va avanti dato che soldi e sponsor ce ne sono sempre meno. Come detto, finalmente sarà la volta buona?

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About the Author: Giuseppe Dattola