E’ nato prima l’uovo o la colomba?

Sembra che quest’anno la Pasqua sia all’insegna del risparmio.. forzato. A quanto pare le cifre che caratterizzeranno questa festività si sono abbassate. Meno italiani partiranno per il fine settimana fuori casa e tra coloro che rimarranno a casa, solo una minima parte opterà per il ristorante. Di sicuro, però, ci sono due cose a cui anche quest’anno nessuno rinuncerà, i due dolci per eccellenza di questi giorni, la colomba e l’uovo di cioccolato. Ma chi è arrivato prima? Negli anni trenta del 1900, Dino Villani, direttore della pubblicità presso la ditta milanese Motta, ebbe l’idea di creare un dolce simbolo delle festività pasquali, partì dalla base dell’impasto del noto panettone, scegliendo poi di dargli la forma di una colomba con una ricca glassatura di zucchero e mandorle. Esistono anche un paio di leggende circa le origini di questo dolce. La prima risale alla Pavia medioevale dove, dopo tre anni di assedio, re Alboino alla vigilia di Pasqua riuscì ad entrare in città conquistandola e tra i vari doni ricevuti in segno di sottomissione dai cittadini, ricevette un dolce a forma di colomba, quale tributo di pace in quel giorno. La seconda è legata alla battaglia di Legnano vinta dalla lega dei comuni lombardi contro Federico Barbarossa (1176). In quell’occasione un condottiero del Carroccio ebbe l’idea di far confezionare dei pani speciali a forma di colomba in omaggio alle colombe che, nel corso della battaglia, si erano posate sopra le insegne lombarde quasi a vigilarle. L’uovo ha da sempre rappresentato la vita e la rinascita sin dai tempi più antichi. Fra gli antichi Persiani era tradizione lo scambio di uova di gallina all’arrivo della stagione primaverile così anche per gli Egizi che identificavano nel cambio di stagione una sorta di rinascita. Con il Cristianesimo l’uovo assume il nuovo significato di resurrezione di Cristo, il guscio simboleggia la tomba dalla quale Cristo risorse. Nel Medioevo si sviluppo la tradizione di creare uova artificiali rivestite di metalli preziosi destinate ai nobili ed agli aristocratici. Nel 1800 il famoso orafo Peter Carl Fabergé ricevette dallo Zar l’incarico di creare un dono speciale per la zarina Maria, nacque così il primo uovo Fabergé. Si trattava di un uovo di platino smaltato contenente un secondo uovo in oro che, a sua volta, conteneva due doni: una riproduzione della corona imperiale ed un pulcino d’oro. Fu quindi questo famoso ed ingegnoso orafo a contribuire alla diffusione della consuetudine del dono all’interno dell’uovo. Oro, argento e platino hanno poi lasciato il posto al tanto amato cioccolato, pur conservando la tradizione del dono custodito all’interno dell’amato uovo. Essendo un’amante delle trazioni, anche quest’anno sia la colomba che l’uovo avranno un posto d’onore sulla mia tavola. A voi tutti un personale augurio per una Felice e Serena Pasqua.

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About the Author: Annalisa Brivio