Cerimonia inaugurale del Salone del libro di Torino con l’apertura della mostra su Mattia Preti

L’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri –informa una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale – ha partecipato alla cerimonia inaugurale della 26/a edizione del Salone internazionale del Libro 2013, in programma dal 16 al 20 maggio al Lingotto di Torino, che si è svolta ieri pomeriggio nelle sale della Reggia di Venaria Reale con l’apertura della mostra su Mattia Preti: “Il Cavalier calabrese, Mattia Preti tra Caravaggio e Luca Giordano”. L’esposizione è stata curata dal critico e storico dell’arte Vittorio Sgarbi e dal professore di storia dell’arte all’Università di Malta Keith Sciberras. Sono intervenuti alla manifestazione anche il presidente del Consorzio la Venaria Reale Fabrizio Del Noce e il direttore Alberto Vanelli, il presidente della Fondazione per il libro la musica e la cultura Rolando Picchioni, l’assessore alla Cultura della Regione Piemonte Michele Coppola, l’assessore alla cultura del comune di Torino Maurizio Braccialarghe e l’editore calabrese Rubbettino il quale, per celebrare il quinto centenario della nascita, al Salone propone il volume di Vittorio Sgarbi su Mattia Preti, presentato con una conferenza nella Sala Rossa del Salone del Libro. Sgarbi, nell’illustrare l’allestimento agli oltre 500 inviati ha definito Mattia Preti “un rivoluzionario in servizio permanente, capace di proporre il Caravaggismo in chiave veneziana”. “L’idea di organizzare qui l’esposizione – ha evidenziato – nasce anche dalla coincidenza che quest’anno la Calabria è regione ospite d’onore al Salone del Libro. La mostra è a fianco di quella su Lorenzo Lotto, che è stato il maestro del maestro di Mattia Preti. Il Cavalier calabrese, nasce a Taverna nel 1613 e muore a La Valletta, Malta, nel 1699. Nella sua vasta produzione pittorica – ha spiegato Vittorio Sgarbi – riparte da Caravaggio nello stesso momento in cui la parabola caravaggesca declina e finisce la febbre che aveva contagiato tutta l’Europa pittorica. Il caravaggismo di Mattia Preti è sempre recitato, non è mai preso dalla realtà ma trasferito sulla scena teatrale con tutti gli effetti speciali richiesti, prediligendo ambientazioni notturne e luci strisciate che  drammatizzano anche uno sguardo. Dalla Calabria a Roma e poi Malta, passando per Napoli, la sua arte – ha sottolineato ancora Sgarbi – raccoglie molteplici apprezzamenti da parte di papi, gran maestri dell’Ordine dei Cavalieri di Malta, principi, nobili famiglie e mercanti, particolarmente per il suo virtuosismo che gli consente ogni acrobazia nella sua lunghissima avventura pittorica. C’è molta bibbia e molta letteratura nei suoi quadri. Questa è una mostra molto fantasiosa”. L’assessore Caligiuri ha parlato di “una grande operazione culturale: un’operazione di sostanza che dimostra come la Calabria è una regione di cultura: da terra che importa cultura a terra che esporta cultura. “Il Presidente Scopelliti – ha detto l’assessore della Giunta calabrese – ha puntato fortemente sulla cultura per la crescita del territorio con azioni che hanno consentito, secondo i dati Istat, alla nostra regione di superare Sicilia, Campania, Basilicata e Puglia come numero di lettori di libri e giornali. Non è un caso che la Calabria è la prima regione ospite d’onore del Salone del Libro”.Il percorso espositivo della Reggia di Venaria si compone di 50 opere, 40 delle quali del cavaliere Calabrese affiancate a capolavori dello stesso Caravaggio, di Luca Giordano e di altri artisti vicini al suo stile. Sarà aperta al pubblico fino a metà settembre. Al termine dell’inaugurazione della mostra la prolusione inaugurale del Salone del libro è proseguita nella chiesa di Sant’Umberto, all’interno del grandioso complesso della Reggia, con gli interventi, tra gli altri, di Picchioni, di Del Noce, di Ernesto Ferrero, direttore editoriale del Salone del libro, dell’ambasciatore in Italia del Cile Oscar Godoy Arcaya e del suo omologo in Francia Jorge Edwards. Il Cile quest’anno alla Fiera del libro è il Paese ospite d’onore. p.g.

 

 

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