Toscano: “Se mi vogliono resto a Terni. Dionigi ottimo tecnico”

mimmo toscanoQuei cori intonati dalla curva in occasione dell’ultima giornata: “Resta con noi Mimmo Toscano…” Attaccamento prima di tutto, affetto verso il tecnico, ma dietro, per caso, anche il timore che tu possa andare via?

R) Ho provato delle sensazioni bellissime. Due anni indimenticabili di affetto reciproco, caratterizzati da una promozione in B ed una salvezza. Sono orgoglioso di questo, vuol dire che il mio lavoro è apprezzato. Lo scorso anno, ho firmato più che un contratto un progetto e voglio portarlo avanti fino alla scadenza. Tante squadre si muovono e sondano il terreno, non ti nascondo che le richieste ci sono e non solo dalla B. Ripeto, vado in scadenza nel 2014, dalla società voglio solo la conferma della fiducia nei miei confronti, mi basta quello per continuare.

D) Che stagione è stata?

R) Una stagione dura, estenuante, di impegno continuo. Avvincente fino all’ultima giornata, molto equilibrata e con nessuna partita scontata. Noi con tanti esordienti abbiamo fatto, credo, una buona figura. Si è mantenuti la stessa intelaiatura dello scorso anno, abbiamo perso tre gare consecutive all’inizio e poi siamo riusciti a rialzare la testa. Voglia, ambizione e determinazione ci hanno consentito di ribaltare un avvio difficile. Sei infortuni gravissimi non hanno fermato la nostra voglia di emergere. La reazione a tutte le vicissitudini è stata forse la nostra vera forza. Abbiamo chiuso la stagione con la seconda migliore difesa del campionato.

D) I verdetti finali, hanno rispecchiato i valori espressi dalle squadre?

R) Alla fine penso di si. Verona e Sassuolo meritavano la promozione, dietro di loro il Livorno. Ma è anche giusto che Empoli e Novara, per quello che hanno fatto vedere, si giochino questa chance.

D) Possiamo dire che Toscano in panchina, è come avere la certezza di raggiungere gli obiettivi prefissati?

R) I numeri dicono questo. Punto dritto all’obiettivo e cerco di arrivarci a tutti i costi. Anche rischiando di suscitare antipatie verso chi mi circonda. Sono così anche nella vita di tutti i giorni. A chi mi ispiro? Nessuno in particolare, posso dire che la mia squadra somiglia come tipo di gioco a Udinese o Napoli. Una fase difensiva molto curata e ficcanti ripartenze. Mi adatto molto al materiale umano che mi viene messo a disposizione, variando anche la disposizione tattica.

D) Ci dici qualcosa sui due ex amaranto Ragusa e Ceravolo?

R) Ragusa non ha iniziato benissimo. Poi è cresciuto con il trascorrere delle giornate. Mi scuso pubblicamente con lui per averlo sacrificato spesso in ruoli non suoi in situazioni di emergenza. Ho ricevuto grande disponibilità. Ceravolo è partito benissimo, poi l’infortunio alla caviglia lo ha condizionato. Ha fatto un solo gol, ma è stato determinante in tante altre situazioni. Anche con la Reggina.

D) Ovviamente hai seguito le vicende riguardanti la Reggina. Ti aspettavi una salvezza così sofferta ed un campionato così mediocre?

R) Non so quali siano state le vere motivazioni che hanno portato a questo tipo di campionato. Mi aspettavo sicuramente una stagione diversa, non di vertice, ma diversa. L’organico faceva pensare ad un campionato almeno di metà classifica.

D) Ti è dispiaciuto vedere il tuo amico-rivale Dionigi non poter concludere la stagione? Anche per lui era l’esordio.

R) Mi è dispiaciuto tantissimo. Sinceramente. Davide è un ottimo allenatore, uomo di campo, capace e con profonda conoscenza del calcio. Mi viene difficile fare una disamina dall’esterno, mi sorprende certamente, vista la sua bravura, che sia stato esonerato. Ma questo succede anche agli allenatori di levatura internazionale.

D) E’ vero che la Reggina ti ha cercato qualche anno fa?

R) C’è stato un incontro prima che firmassi il rinnovo con la Ternana. Una chiacchierata molto amichevole con il presidente Foti, il quale, credo, volesse conoscermi meglio come tecnico, visto che da calciatore ero stato alle sue dipendenze. Ma credetemi niente di più, mai un dialogo vero sulla possibilità di allenare la Reggina.

D) Sei stato a Coverciano…

R) Una full immersion con docenti e colleghi. C’è sempre da imparare, da tutti, il confronto è fondamentale per migliorare e crescere.

D) Vuoi salutare i tuoi ex tifosi, quelli della Reggina?

R) Intanto sono felice che la Reggina abbia mantenuto la categoria, pensare di rivederla in Lega Pro era una cosa assurda. E’ dentro di me fortissimo il ricordo di quello striscione che i tifosi della curva mi hanno riservato. Auguro alla società ed ai tifosi le migliori fortune.

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