Suicidio Reggina: un secondo tempo folle regala i 3 punti al Varese

di F.C. – il film della partita é sportivamente un horror con un finale drammatico al cardiopalma. Una partita praticamente vinta, la partita perfetta: 2-0 in casa con un euro-gol di Dumitru “alla Del Piero” e con una punizione magistrale del capitano dai 20 metri che piega le mani a Bressan, il tutto con una formazione pronta ad offendere in contropiede. Erano passati 2/3 del match e Di Michele si “regalava” persino un tocco di fino per il potenziale 3-0 invece di sfondare la rete da pochi metri, sul ribaltamento di fronte inizia la fine della Reggina, una serie di errori incalcolabili, sia degli 11 in campo che (soprattutto) dalla panchina.Stadio Oreste Granillo
2-1, 2-2, 2-3 con la Reggina in 10 per il rosso al nostro Barillá, il tutto in quasi 20 minuti di pura follia, di assoluto appannamento generale. Follia abbiamo detto perché pochi termini come questo possono descrivere l’ultima mezz’ora di questa incredibile partita. La follia di Di Michele che solo davanti al portiere non affonda per il 3-0, cincischia al minuto 60 e, solo davanti al portiere, si fa rimontare dal difensore che devia in angolo; follia la non uscita di Pigliacelli che, al 62.mo subisce il gol, a seguito di un calcio da fermo, per un colpo di testa di Bjielanovic dall’interno dell’area piccola; follia il secondo gol, dieci minuti dopo, fotocopia del secondo, preceduto di un paio di minuti dalla follia del rosso di Barillá che, già ammonito, commette un fallo tanto stupido quanto inutile sul portiere avversario in netto vantaggio sul pallone; follia i cambi/non cambi di Gagliardi-Zanin: un Barillá nervoso che già nel primo tempo aveva rischiato più volte il rosso, sul 2-0 andava lasciato negli spogliatoi; follia il non aver tolto Di Michele subito dopo il gol divorato del possibile 3-0; follia non averlo tolto dopo il rosso di Barillá visto che il capitano “passeggiava” mentre i suoi compagni si sdoppiavano per sopperire all’inferiorità numerica; follia non aver blindato la partita con l’introduzione all’inizio della ripresa magari di Strasser per dare una mano al centrocampo; follia far esordire il giovanissimo Frascatore in un match del genere, da 4 la sua prestazione; follia il subire il quarto gol in modo a dir poco imbarazzante, con la squadra tutta in attacco, quando già in 10 nel recupero si riusciva a riacciuffare un risultato positivo. Due responsabili di tutto ciò: Pigliacelli, alla sua prima “papera”: la palla del 2-1 doveva essere sua – Il duo Gagliardi-Zanin che, dopo la sfuriata di Gagliardi in settimana, intervista che ha fatto il giro del web, dopo aver impostato una Reggina perfetta per quasi un’ora, alla prima difficoltà vanno in bambola trasformandosi nel peggior Atzori, cannando tutte le sostituzioni e subendo passivamente i cambi tattici di mr. Gautieri che, incredulo, ha ricevuto una valanga di regali tattici. Adesso si fa dura. I punti persi, il morale sotto le scarpe e il calendario da brividi diventano da oggi una terribile realtà. La Reggina però non deve mollare, i play-out sono sempre alla portata. Una stagione così disgraziata come questa difficilmente la si poteva immaginare ma mancano ancora troppe partite per gettare la spugna. Prendiamo esperienza da questo match e, nel formulare ancora l’ennesimo appello ai mister per un Di Michele che subentri dalla panchina, essendo convinti che solo nell’ultima mezz’ora il capitano può aiutare la Reggina a venir fuori dalle paludi, invitiamo la città a stringersi attorno ai ragazzi: la serie “C”, come la si chiamava un tempo, non può e non deve arrivare per la nostra città.

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