Pescara – Reggina 2-2. Ennesimo pari inutile

regginadi FC – nel complessivo dei 90 minuti stavolta la Reggina non ha sfigurato, sotto due volte è riuscita in entrambi i casi a recuperare e addirittura in pieno recupero capitan Di Michele stava per regalare la vittoria alla Reggina. Il problema, a 10 giornate dalla fine, è la (terribile) classifica che ci vede al penultimo posto. Il Bari è oramai uscito dal tunnel (13 punti in più degli amaranto) pertanto la salvezza si giocherà tra Reggina, Padova, Cittadella e Novara. Tre di queste squadre inesorabilmente scenderanno in Lega Pro a fine stagione. Peraltro, se il campionato finisse oggi, non si svolgerebbero i play-out poiché tra la quart’ultima (Padova) e la quint’ultima (Novara) ci sono più di 4 punti, con i piemontesi salvi. Tra queste squadre, inoltre, registriamo un Padova (vittorioso per 5-1 sul Lanciano)  che ha risalito la china mangiando parecchi punti al Novara e che sembra l’unica squadra capace di inanellare una striscia vincente per portare il Novara allo spareggio. Certo è presto per fare calcoli, 30 punti a disposizione sono tanti, ma quello che fa temere i tifosi amaranto è l’atteggiamento caratteriale e tattico con il quale la Reggina affronta partite decisive per la sua storia. Palermo, Cesena, Avellino, Siena, oltre allo scontro diretto a Padova tra due sabati,  sono alcune delle 10 squadre che dovrà affrontare la Reggina nelle ultime 10 giornate dove serviranno come minimo 5 vittorie. Giocando come a Pescara o come in casa col Modena sarà difficilissimo vincere. All’Adriatico di Pescara la Reggina parte bene ma il timore di prendere il gol è sempre presente e così da una azione convulsa in area Brugman, dal limite lascia partire un diagonale basso che si infila alla destra dell’incolpevole Pigliacelli. Dura appena due minuti il vantaggio dei bianco azzurri perché Di Michele con un piattone al volo su cross dalla trequarti, fulmina l’ex Belardi. Ma il Pescara sembra crederci di più e conMascara e l’ex Ragusa (tra i migliori) in un paio d’occasioni sfiorano il raddoppio. Nella ripresa parte sempre meglio la Reggina ma col passare dei minuti arretra il baricentro e il palo preso da Ragusa al 66.mo è solo il preludio al gol che arriva dopo venti minuti di pressione pescarese con una splendida realizzazione al volo di Mascara. La Reggina non si perde d’animo e si lancia all’attacco e in 2 minuti riesce ad infilare la difesa abruzzese con un colpo di testa di Fischnaller (entrato al posto di uno spento Sbaffo) su cross da palla ferma battuta da Barillà. Di Michele spreca una palla preziosa al 90 ma Cutolo al 95 ha la palla del ko che per fortuna finisce tra le braccia del n.1 amaranto. Un punto prezioso per come è arrivato ma lo ribadiamo, inutile se la Reggina non modificherà l’assetto di gioco e la cattiveria che dovrebbe essere quella tipica di chi sta mestamente uscendo di scena dal palcoscenico del calcio che conta. Occorre vincere e vincere più partite, già sabato c’è il Latina, davvero questa sarà l’ultima chiamata.

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