I padroni del nulla

Egregio direttore,

foto di GNS

leggendo ogni mattina la rassegna stampa delle varie testate giornalistiche online, rimango basito dall’affollamento di dichiarazioni “urbi et orbi” da parte di emeriti sconosciuti che cercano di avere qualche minuto di popolarità esprimendo la propria solidarietà al personaggio pubblico del momento con frasi del tipo “io sto con…” oppure “siamo tutti…”. Sia ben chiaro, non mi scaglio contro quelle manifestazioni occasionali di sostegno morale, frutto di un sincero sentimento di vicinanza nei confronti di chi è stato vittima di un’ingiustizia o di un vile atto intimidatorio. Ciò che non riesco proprio a mandare giù è l’ipocrisia dilagante di chi, non riuscendo a formulare un pensiero di senso compiuto, si accoda sistematicamente alla moda del momento cercando di beneficiare di un po’ di luce riflessa senza la quale rischierebbe di venire risucchiato nel pozzo oscuro e senza fondo dell’indifferenza. Sono proprio queste prese di posizione aprioristiche, figlie di una evidente prostituzione intellettuale, che meriterebbero di marcire nell’oblio e che invece godono di un’ampia risonanza mediatica solo perché beneficiano della popolarità della “star” del momento che, come un magnete impazzito, attrae l’attenzione di tutti. Sotto un profilo sociologico, si potrebbe inquadrare il fenomeno nell’ambito di una generalizzata crisi d’identità di una generazione che cerca di riscattare il proprio fallimento attraverso la proiezione dell’ego su chi riesce a distinguersi nella mediocrità generalizzata che affligge i tempi moderni.

Molto più semplicemente, non si può che prendere atto che, in questo momento storico, non importa chi tu sia e cosa tu abbia fatto nella vita, ciò che conta veramente è stare dalla parte del pensiero dominante… giusto o sbagliato che sia. Insomma, “siamo uomini o pecoroni?” sarei tentato di chiedere a costoro, padroni di nulla se non della propria inutilità…

Rocco Cosentino
Magistrato – Scrittore

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