A suon di Twitter

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di Carlo Viscardi – Come ormai sembra diventata normalità, i social network la fanno da padrone, e il Premier Renzi ha rilasciato una serie di dichiarazioni a mezzo Tweetter.
Alla domanda su quanto durerà il governo ironicamente e “toscanamente” risponde : “Che fa Mario porta jella?…reggiamo, reggiamo”; In merito al DL andato in porto ieri con la firma del Presidente Napolitano e non senza dubbi fino alla fine dichiara : “Non è un provvedimento elettorale ma una rivoluzione nel modo di concepire il rapporto tra Stato e cittadini, la campagna elettorale non c’entra niente. Datevi pace, i soldi arrivano e la rivoluzione nel rapporto tra cittadini e Stato è iniziato e a chi fa polemica rispondiamo lavorando e non inseguendo le meschinità altrui” e rilancia prendendo altri impegni con gli italiani : “Ho preso un impegno con partite Iva, incapienti e pensionati nel proseguire nel lavoro di abbassamento tasse e lo manterrà”e promettendo di impegnarsi in un migliore impiego dei fondi europei, fondi che secondo la sua dichiarazione : “…sono tanti e spesso non spesi o spesi male. Ne parleremo meglio la prossima settimana, faremo un incontro ad hoc e lanceremo un’iniziativa. L’Italia in troppi casi ha buttato via le risorse, non è colpa dell’Europa ma dei burocrati e politici italiani che hanno fallito”.napolitano
Intanto il presidente della repubblica, come detto prima, ha firmato e reso definitivamente legge il DL irpef sugli 80€ in busta paga, non senza aver ricevuto delucidazioni dal ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, e senza precisazioni di palazzo Chigi in cui viene dichiarato : “”non spunta nessuna nuova tassa, né ovviamente alcun prelievo sui conti correnti, c’è il semplice adeguamento, previsto dall’annuncio del 12 marzo, della tassazione sulle rendite finanziarie alla media Ue con il passaggio dal 20 al 26%”.
Intanto fra battute,scambi di “frecciatine” critiche e non, il governo va avanti e nella giornata di ieri passa alla Camera dei Deputati il DL Lavoro con 283 voti a favore, 161 contrari e un astenuto, passando così al vaglio del Senato, ma non senza polemiche infatti durante le dichiarazioni di voto, tutti i deputati di M5S si sono alzati mostrando le braccia incatenate e cartelli con la scritta “schiavi moderni”.

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