L’Italia è un paese per vecchi…

Italia Nazionale di Calciodi Giuseppe Dattola  – L’eliminazione al mondiale conferma che quel tanto sperato ricambio generazionale non c’è stato.. Non c’è il nuovo Totti né un clone di Del Piero, Buffon deve fare gli straordinari, non esiste un difensore del livello di Barzagli, Pirlo è insostituibile e De Rossi non può saltare una partita. Dal 2006, l’Italia si affida agli stessi uomini che cominciano a pagare il loro tributo alla carta d’identità ma nessuno è in grado di prenderne il posto. Non è il caso di continuare a naturalizzare giocatori come Thiago Motta e Paletta che, se fossero campioni, giocherebbero nelle nazionali dei loro paesi d’origine. L’ultimo vero è stato Camoranesi ma non esiste neanche un suo erede dato che Cerci non ha mai dimostrato di poter fare la differenza in nazionale come fa in campionato. Di attaccanti? Immobile non è un giocatore che sposta mentre Balotelli è in lotta con il mondo ma esce ancora una volta sconfitto. Cassano è diventato troppo buono e forse un po’ di sregolatezza sarebbe servita ad una squadra piatta che ha qualche cosa di buono dal solo Marchisio e nient’altro se volgiamo aggiungere che Darmian può essere il terzino del futuro mentre De Sciglio tutto può diventare tranne che il nuovo Maldini. Ce ne andiamo a casa dopo il girone eliminatorio per il secondo anno consecutivo. Adesso comincerà la caccia al colpevole ma l’indiziato principale è un calcio italiano che incassa brutte figure in ogni contesto e che non fa mea culpa. Si attacca alle piccole cose e non capisce che è fuori dai grandi giri. Ed i risultati della nazionale sono lo specchio di questa crisi che continua e non si vedono soluzioni per uscirne fuori a breve…

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