L’Assessore Regionale Arena sulla vicenda dei Bronzi

arena31 luglio 2014 – Fino a quando i Bronzi e il Museo Nazionale saranno gestiti dalla Soprintendenza come fino ad oggi è stato fatto, non stupisce che ciclicamente si ponga il problema della loro esposizione itinerante. È da accettare, quindi, che Sgarbi e molti altri possono avanzare proposte o lanciare le loro provocazioni, che scaturiscono essenzialmente dall’inerzia e dalla incapacita’ degli addetti ai lavori nostrani a radicarsi sul territorio a cui appartengono i Beni tutelati. Ecco perché sono solo e sempre i Bronzi ad essere oggetto di proposte itineranti e non anche le altre opere d’arte di alto valore . Non mi appassiona entrare nel merito della questione spostamento sì/no, in quanto ritengo sbagliato assumere posizioni preconcette , ritengo invece opportuno discutere con equilibrio e pacatezza, non ritengo altresi’ utile ribadire quanto da me espresso qualche giorno addietro in merito alle ragioni per le quali i bronzi non siano stati fino ad oggi adeguatamente valorizzati e quindi non abbiano prodotto ricadute soprattutto di carattere economico. Oggi occorre dare un forte segnale di discontinuità e programmare il futuro di una struttura, il museo, che deve esporre tutte le opere di inestimabile valore custodite fino ad oggi negli scantinati e soprattutto sprigionare quelle potenzialità’ che consento ai visitatori di apprezzare il nostro patrimonio culturale e naturale ( via marina) . Ecco perché oggi occorre che la soprintendenza indichi la data di apertura del museo ,posto che non esistono impedimenti di natura finanziaria e tra l’altro essendo venuti meno i contenziosi , le procedure sono di esclusiva competenza della soprintendenza stessa. Non vorremmo che questa incapacità gestionale fosse attribuita ad una incapacità della classe dirigente locale e ancora più dell’intera popolazione calabrese a gestire i propri beni culturali e quindi passasse l’idea che i Bronzi debbano essere trasferiti ad aree molto più capaci di “sfruttarli”. Anche questo è discriminazione ! E viene alimentata proprio da quei funzionari cui lo Stato invece attribuisce il compito di sostenere le popolazioni locali nel processo di valorizzazione del proprio patrimonio. Quale è invece il problema che io mi pongo? È il fatto che, ogni qual volta si sia voluto privare la città di qualcosa, si e’ architettata una campagna a tutto campo, volta a evidenziare di volta in volta aspetti negativi, e tendente ad ottenere una spoliazione che puntualmente è poi avvenuta . E’ reale e oggettivamente riscontrabile, che a oggi, l’Italia prima e la Calabria poi, in occasione di un irripetibile appuntamento qual’e’ l’Expo, vengano private di un importante attrattore culturale quale , appunto è il Museo Nazionale, proprio a causa della incapacità di chi, è preposto a dare elementi certi, necessari alle diverse istituzioni ed agli operatori economici per programmare la propria attività . La situazione è kafkiana: non possiamo vivere in una perenne incertezza.

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