Marco Pantani sarebbe stato ucciso e non si sarebbe suicidato. E’ questa la rivelazione shock, a 10 anni dalla sua scomparsa mentre a Cesenatico, si festeggiava la “sua” notte gialla non più dedicata a lui, che la madre ha annunciato su Facebook, parlando anche di riapertura delle indagini. La procura di Rimini, secondo i bene informati, è infatti a lavoro per verificare l’omicidio del campione italiano. Secondo gli investigatori “il pirata” non sarebbe stato solo in camera la notte della sua morte, avvenuta il 14 febbraio 2004. L’ipotesi al vaglio della procura sarebbe quella di omicidio con alterazione del cadavere e dei luoghi. Secondo il professor Francesco Maria Avato, perito medico della famiglia Pantani, le ferite sul corpo del ciclista sarebbero da additarsi a terze persone. Secondo quanto riferisce “La Gazzetta dello Sport”, “Marco Pantani sarebbe stato picchiato e costretto a bere la cocaina mentre era nella propria stanza d’albergo”. In base a quanto certificato dal professore Avato, le grandi quantità di stupefacente presenti nel fisico di pirata possono essere assunte solo se diluite in acqua. La madre di Pantani, ovviamente vuole sapere la verità ed è convinta che Marco non fosse solo nella camera del residence quella maledetta notte, in cui chiamò anche i carabinieri parlando di alcune persone che gli davano fastidio, poi stranamente nella sua stanza stati trovati alcuni giubbotti che aveva lasciato a Milano, ma lui all’arrivo in quello stabilimento era senza bagaglio. Troppe stranezze, “troppe cose non tornano” come afferma la madre del campione, secondo la quale Marco avrebbe “pestato i piedi” forse in riferimento al doping nel mondo del ciclismo.
Fabrizio Pace
