Questa Viola punta in alto

l'ex nazionale basile al sant'ambrogiodi Giuseppe Dattola – Fine estate, è tempo del trofeo Sant’Ambrogio. Anche quest’anno grande successo per questa manifestazione che si è tenuta al pianeta viola che ha visto il team neroarancio arrivare seconda alle spalle di Capo d’orlando, formazione che milita in Serie A ma che ha dovuto sudare le classiche sette camicie per avere la meglio contro una squadra che ha confermato di poter essere la mina vagante della prossima Legadue Gold. perfetta come sempre l’organizzazione della nota famiglia di cestiti reggini:” Abbiamo, come al solito cercato di fare del nostro meglio- dice Cesare Sant’ambrogio- tenendo conto delle ristrettezze economiche in cui versa tutto il movimento credo di essere riuscito a mettere su un discreto Torneo, qualitativamente parlando.”
Il perché dei premi speciali assegnati:” Considerato che il motto di quest’anno è “riprendiamoci la storia” non potevamo trascurarlo e non sposarlo anche noi che mai come quest’anno ci sentiamo vicini alla Viola, considerato che il nuovo Presidente, l’amico Giusva  Branca tra l’altro, è stato in passato anche nostro velentissimo addetto stampa, quando ha cominciato a muovere i suoi primi passi nel mondo del basket e poi, il GRADITISSIMO ritorno sulla “sua” panca di Coach Giovanni Benedetto che, oltre ad essere un mio personale, fraterno amico, con quello che ha dimostrato negli ultimi anni sono certo sarà il valore aggiunto per questa Viola che punta in alto; Il Premio Speciale e’ stato assegnato e consegnato a Sandro Santoro, che oltre che la storia, è stato il cuore indimenticato e indiscusso della Viola degli anni d’oro. Altro premio speciale va al Presidente Giusva Branca che ha coniato il motto in questione “riprendiamoci la storia” e conoscendolo, c’è da giurarci che ci riuscirà portando la Viola verso i prosceni che più le si addicono.”
Il basket è cambiato tanto. Una riflessione da parte di un uomo che ha vissuto gli ultimi trent’anni all’interno del movimento:” Direi anche 50 (e qui tradisco la mia non più verde età) ma il basket è inutile dirlo, sta attraversando un momento di “ridimensionamento” che forse lo sta riportando ai livelli più reali economicamente parlando. Ma il “mio” basket era molto diverso, se eri bravo non restava altro che dimostrarlo con i fatti, non esisteva che un allenatore arrivasse a farsi raccomandare per allenare, che un genitore portasse il proprio figlio in giro per l’Italia per trovargli una squadra, a volte anche pagando, creando nei propri figli delle aspettative che, nella maggior parte delle volte sono disilluse dalla realtà del campo, creando solo dei frustrati che faranno fatica a trovare spazio anche nelle serie minori. E dire che una grossa mano a far si che questo succeda, l’ha data la Federazione che con il “pizzo autorizzato” dei parametri ha messo sicuramente in difficoltà molte società che non sono riuscite a sopravvivere, togliendo così molto spazio ai tantissimi giocatori a spasso.”. La Viola è tornata in Legadue da un anno e si ripresenta al via con una squadra più forte. Un giudizio sull’operato della dirigenza neroarancio:” L’investimento maggiore, lo ripeto, è stato il coach, grande conoscitore del basket e di questa categoria, (a mio parere comincia a stargli un po’ strettina), che ha saputo indicare alla Società e al DS Gaetano Condello i nomi giusti per allestire una squadra solida che possa disputare una Lega Silver di avanguardia, e sono certo che se il diavolo non ci mette la coda, un altr’anno saremo qui a parlare di lega Gold.” I giovani ed il basket. Come si avvicinano le nuove leve a questo sport:” Bisogna lavorare molto sulla base, sul reclutamento nelle scuole, interagendo con i Dirigenti scolastici, creando eventi, stages, proiezioni aperte agli alunni, cercando creare entusiasmo verso questo sport che e questo è incontrovertibile, è il più bello in assoluto.”. Cosa è la pallacanestro per la famiglia Sant’Ambrogio:” la pallacanestro per noi è un virus, ce l’abbiamo nel DNA, è qualcosa cui puoi anche cercare di sfuggire, ma che basta l’odore di un campo, il battere di un pallone su un parquet, che ritorna prepotentemente a farsi largo e a costringerci, volente o nolente a prenderla in considerazione, con una passione che si rinnova sempre con la stesso entusiasmo, tanto che io, dopo qualche anno “sabbatico”, quest’anno tornerò ad allenare, partendo dal mini basket della neonata Società “Val Gallico Pallacanestro”.”

banner

Recommended For You

About the Author: Giuseppe Dattola