Vittorio Marsiglia festeggia i 50 anni di carriera

VITTORIO MARSIGLIA FESTEGGIA I 50 ANNI DI CARRIERA CON LO SPETTACOLO “ISSO,  ESSA  E ‘O  MALAMENTE” di  A. Fusco, C. Iannuzzi, V. Marsiglia

TEATRO ARCOBALENO Dal 2 al 12 ottobre 2014(dal giovedì al sabato h. 21,00 – domenica h. 17,30)

Regia Giancarlo Nicotra

Con Vittorio Marsiglia
E con Lucio Bastolla, Saverio Mattei, Barbara Corcione

1 Isso essa e 'o malamenteA teatro con il sorriso con lo spettacolo ” ISSO,  ESSA  E ‘O  MALAMENTE” (di A. Fusco, C. Iannuzzi, V.Marsiglia ) con cui Vittorio Marsiglia festeggia i suoi 50 anni di carriera. Dopo il grande successo della rassegna “Luci sul Varietà”, realizzata nella precedente stagione, con la collaborazione di Roma Capitale, in occasione della messa in posa di una targa commemorativa in onore di Alberto Sordi, che al Teatro Arcobaleno girò il film “Un americano a Roma” di Steno, torna a grande richiesta Vittorio Marsiglia. Ultimo grande erede della tradizione della “Macchietta”, fiore all’occhiello di indimenticabili artisti, Vittorio Marsiglia festeggia i 50 anni di carriera con uno spettacolo divertentissimo che è diventato un classico. L’atmosfera della “sceneggiata” napoletana rivive in chiave di moderna ironia. Una cavalcata rievocativa di personaggi e atteggiamenti tipici delle rappresentazioni in voga nella prima metà del ‘900. Ad accogliere gli invitati all’ingresso del teatro un gruppo di musicisti dell’associazione “Sei Corde” che proporranno classici della musica napoletana.

Tipico triangolo della classica “sceneggiata” napoletana: un marito onesto e lavoratore, una moglie fedifraga, un amante prepotente. La trovata sta nel porre al lato della scena un cultore di quest’arte povera, uno, Vittorio Marsiglia, che tifa, suggerisce, interviene consigliando agli attori il modo di comportarsi, dando sfogo ai suoi umori e malumori. E’ uno spettacolo che è diventato, nel tempo, un classico, in esso si rivive l’atmosfera di quelle rappresentazioni molto in voga fino a tutta la prima metà del Novecento, dove c’era il dramma della gelosia e la corale partecipazione del pubblico, ma è riproposto in chiave ironica e i tre mitici personaggi sono osservati attraverso uno specchio magico che, esasperando e rendendo ridicoli i vari atteggiamenti e i luoghi comuni, crea una situazione paradossale. La satira che troneggia nel primo tempo, si  condensa  nella macchietta: questa canzoncina da siparietto, nata come puro e semplice intrattenimento per un pubblico impaziente di applaudire il suo beniamino, domina sempre più le scene nazionali, fino ad essere la protagonista assoluta, determinando, a volte, con il suo potere dissacrante, problemi a coloro che sono raggiunti dagli strali brucianti di un ritornello. Dopo Nicola Maldacea, l’eredità passa a Nino Taranto e poi a Vittorio Marsiglia che è tutt’ora il tratteggiatore di profili ad acquerello, fra la complicità e la presa in giro, pescando a piene mani tra i tipi e le figure che oggi popolano una società dove tutto fa spettacolo. Lo spettacolo, dunque è tutto questo: continui riferimenti storici e di costume fanno da contrappunto ad una cavalcata rievocativa della nostra vita,  fotografata, fustigata, spesso immortalata dalla Macchietta. 

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