Renzi protagonista di un fiction!?

di Carlo Viscardi – Se fino a qualche decennio fa e parliamo ai tempi del PCI (Partito Comunista Italiano) e della DC (Democrazia Cristiana), la politica veniva insegnata nelle “scuole di politica” dei partiti, è di qualche tempo fa il suggerimento del premier Renzi per rilanciare la suddetta politica ipotizzava una riforma…

Per l’appunto, riformare per rilanciare, uno dei tanti “slogan”, ma come? : “non soltanto attraverso strumenti tradizionali ma anche con le serie tv americane” infatti qualche mese fa dichiarò in un suo intervento : “… Dobbiamo individuare un numero fisso di persone da formare con strumenti tradizionali di formazione politica ma anche con le serie tv americane, so che qualcuno si mette mani nei capelli ma imparare anche un racconto è importante”.

Non si poteva esattamente sapere a quale serial televisivo si riferisse il Presidente del Consiglio ma si poteva ipotizzare “House of Cards”, serie tv cult in onda anche in Italia che racconta l’ascesa alla Casa bianca del cinico e ambizioso Frank Underwood, oppure “The West Wing”, successo tv di inizio anni Duemila o in alternativa, The Thick of It, serie tv sugli spin doctor del governo britannico particolarmente apprezzata dal portavoce del premier, Filippo Sensi, il cui nome sul web – Nomfup – si ispira proprio alla serie inglese.

foto di GNS

Vedendo il modo in cui Renzi ha “scalzato” Letta dal suo posto senza essere stato eletto e di come sia riuscito a divenirne il sostituto, e di tutte le situazioni politicamente accorse e dal suo comportamento politico, è venuto naturale accostarlo a Frank Underwood, il protagonista della serie americana “House of cards”; ma a chi sarebbe venuto in mente un’accostamento tale? secondo quanto riporta il sito huffingtonpost.it, nientemeno che Michael Dobbs, che è politico e scrittore ed autore di “House of Cards”; che “ammonisce”: “Dear Matteo, House of Cards non è un manuale di istruzioni” e dichiara : “Quando ho saputo che Renzi aveva acquistato una copia in libreria a Roma – ha raccontato il politico inglese – ho ritenuto prudente inviargli una nota per ricordargli che il libro è solo intrattenimento e non un manuale d’istruzioni”.

Comunque che dire, fra le gaffe del ministro dell’istruzione, che dichiarando di voler portare l’insegnamento dell’inglese già alle elementari, quando sono anni che è così, un premier che tira avanti a “slogan” e cose del genere…. B’e sinceramente alla gente che rimpiange i “vecchi” politici usciti dalle vecchie scuole di partito, non sarebbe per nulla da biasimare, forse più che alle serie televisive, bisognerebbero dare le risposte che invece vengono perennemente rimandate a Data da Destinarsi.

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