Sulla strada (Jack Kerouac)

“Com’è strano essere lontani da casa quando la distanza è un intero continente e non sai neanche più dove sia la casa tua …e la “casa” che ti resta è quella che hai in testa”!( Kerouac in una lettera all’amico Cassady)

Dopo aver letto questo libro si ha la voglia di prendere la valigia e partire…anzi…la valigia sarebbe già una perdita di tempo, la voglia è solo quella di andare! Il sogno Americano dei viaggi On the road  e coast to coast  è stato descritto da tanti autori di libri e canzoni, registi e attori hanno fatto delle strade degli USA, delle coste e valli, veri e propri luoghi di culto per una generazione che avrebbe sempre voluto abbandonare i perbenismi borghesi di certi periodi storici per ubriacarsi  di  avventure e di vita selvaggia fatta di panorami, gente sempre nuova ,respiri e profumi ! Sensazioni che danno l’impressione di riempire gli occhi come quando si ascolta un po’ di sana musica blues e si viaggia in atmosfere lontane ormai dai nostri giorni. Questo libro, è un capolavoro che da vita a tutti i grandi miti dell’America,  e Jack Kerouac  uno dei padri della Beat Generation ha il merito di aver dato forma ai sogni di chi in realtà on the road non ha mai viaggiato, grazie alla forza delle parole: parole semplici, spesso anche elementari, periodi poco articolati, leggeri e diretti che colpiscono subito il lettore grazie all’immensa spontaneità con la quale questo scrittore-artista è riuscito a fare della sua penna un vero e proprio strumento musicale che lascia il lettore in trance per qualche istante: giusto il tempo di rivedersi in qualche scena.

Questo “vangelo Americano” ricrea a parer  mio atmosfere respirate nel film “ Into the Wild”. Il linguaggio così spontaneo e diretto che immerge la fantasia tra le pagine ha ricevuto non poche critiche, forse perché con la leggerezza della veridicità son  state anche descritte e narrate alcune scomodità .Sulla strada è il bisogno di abbandonare gli schemi ,di andare senza meta, di ricercare se stessi, di riscoprire e vivere amore e amicizia allo stato più intimo, il bisogno necessario della rivolta che non è solo ribellione ma molto di più, il peso dell’ansia che “tormenta” un po’ di tutti sia adulti che adolescenti, la voglia di scappare dalla noia dell’abitudine e soprattutto ….il bisogno immortale di non abbandonare i propri sogni!

Questo libro è tutto e anche più di tutto! E’ “ingiallito” come i miti di un tempo che non torneranno più se non nelle nostre memorie, ma è anche tanto attuale, perché le generazioni son cambiate, il progresso ha fatto il suo dovere, ma il cuore umano continua a battere sempre per gli stessi desideri!  Il viaggio assume la funzione portante di vero e proprio maestro di vita per tutti i personaggi: non è inteso solo nella forma materiale di spostamento fisico ma anche come viaggio “virtuale” tramite l’uso di sostanze stupefacenti e l’abbandono nei piaceri. Tutto questo comunque è presentato non come un processo di degrado, bensì come una ricerca dell’istinto primitivo dell’innocenza e della creatività umana oramai perdute e soffocate nel conformismo dell’uomo “moderno”. ( questa chiave di lettura ha suscitato molte polemiche).La meta finale di Città del Messico, raggiunta da Dean e Sal con una scalcinata Ford, sembra costituire il traguardo di un lungo percorso a tappe di un cammino esistenziale verso la vita perfetta. Questo traguardo ideale non viene però mai raggiunto poiché di fatto esso non esiste: la disillusione finale riporta i protagonisti alla dura realtà, ad una vita improntata alla continua fuga dal conformismo. Dean e Sal si mettono in viaggi animati da una infinita voglia di vita e di esperienza, e in realtà i due personaggi sono Jack Kerouac e il suo amico Neal Cassady; Sulla strada ne registra le tappe, le rivelazioni, gli incontri, regalandoci una storia di grande autenticità. E forse questo messaggio di verità cattura l’attenzione e anima la voglia di divorare in una sola notte le interminabili highways dell’America e del Messico.

E la sicurezza dell’insicurezza di un viaggio senza meta e destinazione è quello che piace, l’incoscienza di essere schiavi-padroni del mondo in due! Ad ogni pagina è come se si leggesse tra parentesi :” Se non sai ballare ti insegno io”! L’affetto e la passione di due amici uno la spalla dell’altro! Storie di cow-boy, dischi in vinile che ogni quindici minuti passavano alla radio e che tenevano compagnia  a questi due piccoli grandi “rivoluzionari”, amori fulminei che rimanevano però nel cuore con timidezza e meraviglia nonostante le passioni notturne, fanno di questa fuga sull’asfalto un grande insegnamento: Non è mai troppo tardi per andare, perchè….” i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamo”, e non sanno perchè. I loro desideri hanno le forme delle nuvole.”(Charles Baudelaire).

Buona lettura

Annamaria Milici

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