Il CIS della Calabria ha reso omaggio all’attore Robin Williams interprete del film “L’attimo fuggente” di Beter Weier

Foto - Loreley Rosita Borruto - Nicola PetrolinoPresso la sala della chiesa di San Giorgio al Corso – Reggio Calabria, per il ciclo di incontri “Cinema e …” sezione “Leopoldo Trieste”, il Centro Internazionale Scrittori della Calabria ha reso omaggio all’attore Robin Williams recentemente scomparso, principale interprete del film “L’attimo fuggente” di Beter Weier. Attraverso video proiezione il prof. Nicola Petrolino, esperto e critico di cinema, ha fatto una approfondita analisi critica ad uno dei film più noti della cinematografia mondiale. Il film, girato nel 1989, è ambientato nel collegio maschile di Welton, in Vermont. Il professor Keating (interpretato da Robin Williams), fin dal primo contatto con i giovani allievi, evidenzia un suo diverso modo d’insegnamento ma anche un approccio colloquiale e rassicurante. Infatti, durante le sue lezioni, dà la possibilità agli allievi di salire sui banchi per commentare e declamare poesie. Attraverso lo studio della letteratura americana trasmette valori anticonformistici ai propri allievi che ne accolgono i suggerimenti apportando cambiamenti al proprio comportamento e rapporto con la vita, lo studio e la famiglia. Tra gli allievi del prof. Keating, Neil Perry è il personaggio che ha il ruolo più importante all’interno della storia. Neil ha grande qualità, ragazzo estroverso e vivace, leader di un gruppo di giovani che cercano nella poesia una potente ispirazione sentimentale. Il lato oscuro di Neil è la sua incapacità di comunicare con il padre: sarà questo il motivo che lo porterà al suicidio. In una scena tra le più famose del film, il professore di letteratura inglese John Keating spiega ai ragazzi l’importanza nella vita di saper cogliere il momento giusto e approfittare delle occasioni prima che sia troppo tardi, perché qualunque cosa accada si giunge prima o poi inevitabilmente alla morte. Questo è il solo destino dell’uomo, un destino che non può cambiare e allora la differenza la fa il modo in cui noi siamo riusciti a riempire l’intervallo di tempo che c’è tra la vita e la morte.

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