Morabito: la questione abitativa a Reggio Calabria

Stefano MorabitoIl recente sgombero di sei famiglie che occupavano abusivamente altrettante abitazioni nel Rione Marconi ripropone all’attenzione di tutti l’annosa tematica della gestione del settore case popolari nella città di Reggio Calabria. È necessario, infatti, nello stesso tempo, stroncare il fenomeno delle occupazioni abusive, ma anche fare luce sulle storture che da più parti e da lungo tempo vengono lamentate in merito al sistema di assegnazione degli alloggi e al controllo sugli stessi. Bene ha fatto il presidente dell’Opera Nomadi, Giacomo Marino a ribadire il suo doppio no tanto alla occupazione abusiva, quanto alla scarsa trasparenza nella gestione del Patrimonio da parte del Comune. Ricordiamo che nella nostra città, negli anni, c’è stato un grande e spesso disordinato sviluppo dell’edilizia privata, mentre le politiche pubbliche per la casa sono rimaste al palo e sono state spesso oggetto di manovre poco chiare, nelle quali la politica ha avuto un ruolo non positivo. Il nostro impegno è quello di rilanciare le politiche abitative, attingendo ai fondi destinati al settore dell’edilizia popolare e formati con il denaro di tutti i contribuenti italiani (addizionali) ma anche ai fondi per l’inclusione e l’integrazione sociale. Nel contempo, bisogna fare in modo che i diritti, a Reggio, non siano più merce di scambio e, a partire da quello alla casa, divengano realtà concreta. Per far questo, il medesimo rigore che va rivolto a chi pretende di esercitarli abusivamente va applicato alla gestione stessa del patrimonio comunale, attraverso rigidi controlli sulle assegnazioni e una nuova, trasparente politica di sviluppo dell’edilizia pubblica. Sorge poi spontanea l’indignazione per la soluzione indicata dalla Commissione straordinaria, che sa tanto di razzismo, cioè quella di inviare in un’altra lontana provincia (naturalmente con costi rilevanti) le donne e i bambini, separandoli dagli uomini (per loro cosa hanno previsto, che vadano sotto i ponti?) mentre c’è da recuperare al patrimonio popolare ancora una serie corposa di alloggi. La casa è un diritto di tutti e di ognuno, come recita la nostra Costituzione.

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