Sud: serio calo demografico. Nascono sempre meno bambini, non accadeva dal 1918

nascitedi Ilenia Borgia – Da un’indagine svolta periodicamente a proposito dell’incremento delle nascite in Italia, è emerso un singolare dato: il numero dei bimbi venuti al mondo al Sud Italia arriva a toccare il suo minimo storico. Un dato preoccupante (circa 177 mila) se si prende come riferimento l’ultimo anno significativo per la più bassa registrazione di bimbi nati. Ciò, infatti, non accadeva che dagli anni del dopoguerra, in particolare nel 1867 ed il 1918. Questo disegno allarmante della situazione demografica al Sud, preoccupa lo Svimez che pronostica uno “stravolgimento demografico” per il nostro bel Paese. L’Istituto, attraverso le analisi dei dati ultimi, avrebbe tirato le somme dei prossimi 50 anni e tracciato un chiaro profilo di un Meridione con 4,2 milioni di abitanti in meno. Questo fenomeno delle nascite in netta diminuzione non arriva a caso, e se è necessario effettuare un elenco di possibili cause, di sicuro ritroviamo in cima alla “top list”, la crisi. Continuano i calcoli stimati dallo Svimez e proseguono le relazioni tra il Pil nazionale in calo ed il tracollo irrefrenabile dell’economia del Mezzogiorno, per poi concludere il cerchio con l’aumento della disoccupazione (800 mila lavoratori mandati a casa). Una situazione precaria che lascia troppo poco spazio ai giovani per pensare ai propri progetti futuri, in particolar modo a mettere al mondo un figlio. Sempre più coppie rinunciano ad avere bambini nell’immediato, per investire tempo e forze nel mondo del lavoro o nella ricerca di quest’ultimo, anche in altri Stati. L’abbandono della terra natìa e delle proprie radici pare essere l’unica possibilità per assicurarsi un futuro dignitoso, ed ecco che i primi a dover fare le valigie sono i giovani meridionali. In pochi possono contare sulla stabilità della famiglia d’origine, in modo da poter comunque contare sui genitori anche nella formazione del proprio nucleo familiare, ma il resto sceglie – a malincuore – di partire, di rinviare quel progetto di metter su famiglia. Vince l’intenzione di poter aiutare – seppur da lontano – i familiari che restano “giù”. Il calo demografico è solo l’ennesimo campanellino d’allarme al quale dovrebbero dare attenzione i capi di Stato, poiché non saranno i pluricitati 80 euro renziani, promessi alle neomamme, a sollevare la linea del grafico di questo serio bilancio.

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