L’Esercito a Reggio Calabria

C’è bisogno dell’Esercito. Questa frase non è un titolo di un film ma si tratta della recente decisione del Ministro degli Interni che manda in riva allo stretto uno schieramento di uomini con il compito di proteggere i giudici che svolgono la propria attività presso il Palazzo di Giustizia. Non è la prima volta che il governo italiano effettua una scelta  del genere che ha come obiettivo quello di rispondere in modo perentorio a coloro che, in questi giorni, hanno di nuovo messo in allarme la Procura reggina depositando un bazooka in una stanza del Procura di Reggio Calabria, gesto accompagnato da un sinistro messaggio: “c’è un bazooka ed è per Pignatone, possiamo colpire quando vogliamo”.

Una notizia che ha fatto ancora una volta il giro della penisola ed ha marchiato nuovamente Reggio Calabria come città in cui è ancora forte la presenza della ‘Ndrangheta. Ed ecco dunque che arrivano i soldati delle Forze Armate per provare quanto meno ad evitare nuovi atti intimidatori ma è chiaro che la presenza sul territorio dell’Esercito non risolve il problema. La Mafia ha dimostrato di non aver paura di niente e di saper raggiungere i propri obiettivi.

Le continue minacce ai giudici che operano a Reggio Calabria hanno allarmato la magistratura italiana che ha fiutato il pericolo di aggressioni ancora più pesanti quindi, come si dice, prevenire è meglio che curare. Per il popolo reggino essere menzionato per queste situazioni è motivo di grande tristezza ed è un vero peccato che tutto questo accada subito dopo un Corteo che ha visto scendere in piazza migliaia di persone che hanno espresso in maniera deciso il loro malcontento nei confronti della malavita organizzata. Le loro grida sono state disperse nel vento; la ‘Ndrangheta c’è e non si vuole fermare.

Toccherà all’Esercito cercare di limitarne il raggio d’azione onde evitare spiacevoli seguiti a quello che è successo nell’ultimo anno durante il quale i giudici della città dello stretto sono stati tormentati da continui ricatti. Non siamo ancora alla guerra di Mafia degli anni’80 ma in città c’è tensione e paura, due sensazioni che condizionano la vita di una località che non riesce a debellare questo triste fenomeno.

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About the Author: Giuseppe Dattola