Reggio Calabria: l’attenzione rimane alta nella lotta alla ‘Ndrangheta

Il Governo Berlusconi su input del ministro dell’Interno, Bobo Maroni, ha tenuto una seduta del Consiglio dei ministri a Reggio con all’ordine del giorno i problemi delle mafie (con particolare riferimento alla ‘ndrangheta). Ha fatto benissimo. Hanno fatto bene allora i giornali a segnare quell’evento come estremamente positivo. Fece bene Scopelliti a interpretarlo come un fatto inedito di attenzione verso la regione e la città“. A sostenerlo, in una nota, è il consigliere regionale del Pd, Demetrio Battaglia, l’ennesima testimonianza dell’interesse che sta suscitando una vicenda che è ormai diventata d’ambito nazionale. Dopo le intimidazioni al giudice Pignatone, ci sono stati degli effetti diretti come l’arrivo dell’esercito in riva allo stretto ed una turbolenta puntata del Programma televisivo “anno Zero” organizzata a Reggio Calabria che sicuramente poteva essere gestita meglio anche perché gli interventi dei presenti hanno scatenato una serie di polemiche che ancora non si sono placate. Come al solito, tutto quello che è successo è stato strumentalizzato per farlo diventare una questione politica con interventi spesso fuori luogo data la gravità dell’argomento. La ‘Ndrangheta a Reggio è presente e va combattuta con i fatti e non con le parole; magistrati, forze dell’ordine, politici devono unire le forze per debellare un fenomeno che purtroppo marchia la nostra terra nel resto del mondo. Ogni discussione e deve essere costruttiva e che abbia il fine di risolverli i problemi e non crearli. La dialettica politica deve essere tenuta fuori da un argomento che va affrontato proponendo interventi concreti e modi di agire efficace perché, fino a questo momento, tutto è stato fatto tranne che trovare quanto meno una strada per provare ad arginare un triste fenomeno che, come detto, ci ha marchiati a vita.

Giuseppe Dattola

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