Tutti pazzi per la Bohème: l’opera di Puccini spopola al Teatro Cilea

Ancora una volta la stagione del Teatro Cilea si apre con la lirica: la Bohème, considerata una delle migliori opere di Puccini, spopola e registra il “tutto esaurito”, ma non soltanto tra gli appassionati del genere: ciò che infatti stupisce è la presenza di numerosi giovani in sala, forse spinti dall’appassionante trama dell’opera o più semplicemente curiosi dello spettacolo musicale rappresentato dalla corposa musica del compositore Toscano. Un plauso va senza dubbio alla sceneggiatura: colorata, vivace e del tutto conforme all’atmosfera bohèmiene che l’opera imponeva; il regista, nonché curatore di costumi e sceneggiatura,  Mario De Carlo ha perfettamente indovinato la giusta messa in scena, riassumendo il tutto nella sua visione dell’opera “che non stravolge ma coinvolge”. Ovazione finale per il soprano Amarilli Nizza, nei panni di una Mimì timida ma con una potenza vocale notevole; si sono distinti anche il tenore Lorenzo Decaro, nei panni di Rodolfo, per essere stato un ottimo protagonista, ed il soprano russo Marina Zyatkova, nei panni di una seducente Musetta che possiede, per tutta la durata dello spettacolo, un’ottima presenza scenica. Bravissimi anche i bambini del coro durante il secondo atto, che hanno ravvivato la platea rilassatasi durante le precedenti dolci note d’amore tra Mimì e Rodolfo. Come sempre, si riconferma l’alta qualità del Coro lirico diretto dal M° Bruno Tirotta. Pubblico convinto anche sulla performance dell’orchestra diretta dal M° Gianluca Martinenghi. La Bohème, che racconta gli amori tormentati di un gruppo di giovani francesi, nella cornice di un’antica Parigi fatta di passione per la poesia e per le arti in generali, si può dire che ancora affascina le vecchie generazioni e cattura le nuove, con un’eterna chiave di lettura riguardante l’immortalità dei sentimenti. Come d’altronde scriveva Gabriel Garcia Marquez: “La vera forza che fa girare il mondo sono gli amori impossibili”.

Elisa Gerardis

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