Allarme terrorismo in Svezia: identificato il kamikaze

La Svezia piomba nell’incubo del terrorismo. Il ministro degli Esteri svedese, Carl Bildt, ha confermato che la doppia esplosione che sabato sera, a Stoccolma, ha provocato una vittima, è stato un attentato che avrebbe potuto avere “catastrofiche” conseguenze. Vicino al luogo di una delle esplosioni si e’ trovato il cadavere di quello che probabilmente era uno dei kamikaze.

A pochi giorni dall’attentato di Stoccolma, gli inquirenti confermano la pista del kamikaze islamista: l’uomo morto nell’esplosione è Taymour Abdel Wahab, autore isolato di un gesto ”pianificato molto bene” insieme ad altri. A togliere le ultime incertezze saranno il riscontro degli esami del dna e l’identificazione da parte della famiglia. Lo riferisce il procuratore Tomas Lindstrand, precisando che il fallimento dell’attentato e’ da imputare al fatto che l’ordigno sia esploso troppo presto. Qualche minuto prima, i Servizi segreti svedesi (Sapo) e l’agenzia stampa TT avevano ricevuto una e-mail che annunciava ”azioni” in rappresaglia della ”guerra contro l’islam” condotta dalla Svezia in Afghanistan. A inviarla tramite il suo cellulare, presumibilmente lo stesso kamikaze trovato morto sul luogo della seconda esplosione.

Il kamikaze di Stoccolma ha scritto nel suo testamento di aver agito su mandato dello Stato Islamico d’Iraq, scrive oggi il centro americano di sorveglianza dei siti islamici (Site). Nel testamento, Taymour Abdel Wahab – la cui identità è stata rivelata dal sito islamico “Choumoukh al-islam”, indica di aver onorato una promessa fatta allo Stato islamico d’Iraq. Nel settembre 2007, il capo dello Stato islamico d’Iraq, Abu Omar al-Baghdadi, ha invitato i suoi seguaci a vendicarsi della Svezia per le caricature offensive del profeta Maometto e ha promesso ricompense in denaro che colui che fosse riuscito ad uccidere il vignettista svedese Lars Wilks. Secondo il Daily Telegraph, Taymur Abdel Wahab ha lasciato Baghdad per la Svezia nel 1992 e si è poi recato in Gran Bretagna nel 2001 per studiare. La polizia britannica ha fatto sapere di aver perquisito un’abitazione nel Bedfordshire, a nord di Londra, dove l’uomo avrebbe vissuto per qualche tempo. La polizia svedese ha confermato stamane che il kamikaze che si è fatto saltare in aria in un centro commerciale di Stoccolma era anche l’autore di un’e-mail di minaccia con riferimenti alla “Jihad” e all’intervento svedese in Afghanistan. La portavoce della polizia, Sara Kvarnstrom ha affermato che «si parte dalla certezza che si tratti dello stesso uomo»; non ha confermato invece l’identità del kamikaze.

Le autorita’ per ora non hanno aumentato il grado di minaccia terroristica nel Paese, anche se è stata rafforzata la presenza di agenti in vari punti di Stoccolma. La prima esplosione e’ avvenuta alle 16:50 ora locale, alla confluenza della strada Drottninggatan con la Olof Palme. La seconda esplosione, a 200 metri di distanza, nella strada Drottning, vicino alla Sala Concerti dove venerdi’ era stata celebrata la consegna dei Premi Nobel 2010. Una decina di minuti prima delle deflagrazioni, l’agenzia di stampa svedese TT aveva ricevuto due messaggi in arabo e svedese, che mettevano in guardia da “azioni” non meglio precisate. “I nostri atti parleranno da soli”, recitava il messaggio. “Adesso i tuoi figli, le tue figlie e le due sorelle moriranno come sta accadendo ai nostri fratelli, alle nostre sorelle e ai nostri bambini”; e le azioni punitive proseguiranno “fino a che non si fermi la guerra contro l’Islam, la delegittimazione del Profeta e il tuo stupido appoggio al porco Vilk”. Lar Vilks e’ il vignettista svedese gia’ nel mirino del fondamentalismo islamico per aver ritratto Maometto come un cane. La Svezia ha schierati 500 soldati con la Forza di Assistenza alla Sicurezza in Afghanistan, il cui mandato scade il primo gennaio 2011 e deve essere rinnovato dal Parlamento; e in queste settimane e’ nell’occhio del ciclone anche per aver richiesto l’estradizione di Julian Assange, il fondatore di Wikileaks, le cui rivelazioni hanno messo a subbuglio il mondo politico e diplomatico mondiale.

Antonella Pirrotta

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