Natale: il dono di un tempo perduto

30\12\2010 – Le feste ci regalano emozioni importanti che possiamo mettere in gioco per godere di un tempo antico e moderno: il nostro passato, perché ci sono tradizioni infantili che si animano dentro di noi di fronte ai  doni, alle luci, agli odori, al tempo libero, alla capacità di condividere momenti di affetto e di conversazione, e il nostro presente perché lo stile con cui ci facciamo gli auguri, gli oggetti che possiamo comprare oggi, che erano inesistenti ieri, ci permettono di mescolare in modo magico tradizione e progresso. Possiamo farci guidare dai colori e dalle sensazioni gustative, olfattive, visive, passare delle feste gastronomiche assaporando antiche ricette familiari. Possiamo vivere in casa, dormire più a lungo, incontrare gli amici delle confidenze, approfittare della libertà per fare l’amore. Possiamo viaggiare, conoscere altri luoghi e diversi modi per festeggiare l’ultimo dell’anno. Il nostro corpo si prepara ad una diversa dimensione: il cibo, le famiglie, i bambini a casa, la perdita delle abitudini giornaliere. Il Natale, le feste sono una avventura che si ripete, che mescola le carte, che a volte ci annoia proprio perché spezza la nostra routine. Non ci facciamo mettere all’angolo dalla solitudine e dalle perdite subite, dalla malinconia di un progetto che si è perso: dobbiamo imparare a farci sorprendere dal futuro che è l’unica dimensione in cui possiamo inserire un cambiamento. Un invito alle coppie arrabbiate: la rabbia se diventa cronica paralizza le nostre risorse, ci tiene prigioniere in pensieri ossessivi che ci impediscono di provare emozioni positive. Se state vivendo con un nemico, anche se trasformare l’altro nel nemico non è mai intelligente, concedetevi una tregua che possa insegnarvi nuove possibilità. Dedichiamoci del tempo: tempo della pigrizia, tempo della conversazione, delle uscite rese possibili da alcuni giorni senza lavoro. Il sesso tende sempre di più a legarsi con le vacanze, è come se avesse bisogno di un tempo più lungo per potersi esprimere. Sembra che per molti il sonno sia quasi meglio del sesso. La parola fatica è quella che si lega di più alla mancanza di desiderio sessuale.  Il sesso per essere piacevole, ha sempre più bisogno di cornici stimolanti e di una regola fondamentale: non essere affaticati. Recuperiamo le cose che insieme ci facevano stare bene. Dalle più semplici, come fare l’amore perché ci alziamo più tardi o perchè abbiamo conquistato un pomeriggio da soli, oppure perché insegniamo al nostro partner le scoperte diverse che abbiamo fatto. Regaliamoci un dono di tempo, una condivisione di un gusto, di baci, di passeggiate, di coccole. L’importante è lasciarsi conquistare da un ritmo che sia diverso dallo stress che siamo abituati a sopportare. C’è una misura in tutte le cose, la misura del nostro benessere. Chi non ama la lentezza può permettersi di riempire le sue giornate di tante cose lasciate da parte per necessità come giocare, correre, andare in moto, curare il corpo, il modo di vestire, gli incontri. Natale aspro o tenero, dobbiamo attraversare l’ultimo dell’anno e il 2011 che comincia. Proviamo a metterci dentro qualcosa di nuovo e la tradizione di buttare via le cose finite o cattive alla fine dell’anno resta simbolicamente divertente e utile. Buttare via, chiudere e aprire di nuovo.

M. Cristina Scullino

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