Un augurio per un 2011 di Buona Sanità

Credo che una delle parole chiave per il 2011 dal punto di vista della salute non possa che essere ricerca. Anzi, per essere più precisi diciamo frutti e risultati importanti di anni e anni di ricerca in tutti i campi, per debellare quelle malattie che ancora colpiscono l’uomo e non riescono ad essere battute. Il tumore, in primo luogo.

Il male oscuro, come è stato spesso definito, che subdolamente attacca e distrugge, cambiando radicalmente la vita del malato, dei suoi familiari e amici, che spesso si scopre in fase avanzata in cui anche l’operazione è solo una vana speranza. Stop all’emigrazione sanitaria potrebbe essere l’altra  parola chiave. Si, perché l’Italia non è una ma sono tre e qui al Sud la valigia è sempre pronta. Mancanza di strutture, pseudo specialisti non all’altezza, casi di malasanità quasi giornalieri, ci spingono a partire. Milano e Roma le mete più gettonate, ma non per una piacevole vacanza, purtroppo. Gli Istituti di eccellenza li  chiamano ormai ed esistono solo lì. Per chi c’è stato è tutto un altro mondo, da ogni punto di vista.

La ricerca là è alla base  di tutto, si investe moltissimo nella sanità. La fuga dei cervelli di cui si è parlato tanto nei mesi scorsi riguarda anche questo settore. Cellule staminali, altra parola chiave. Si dice che possano essere fondamentali per guarire molte patologie, tra le quali il diabete, con il trapianto delle isole pancreatiche. Speriamo sia vero e speriamo si facciano progressi reali in un mondo che è sempre più malato, nell’anima e nel corpo, che attraversa una fase davvero nera e pericolosa. Ricordiamo poi che è compito del nostro Governo agire, promuovere o punire, in maniera forte e decisa, là dove per esempio, si muore ancora di parto o per una semplice appendicite, o perché le amministrazioni locali non forniscono in tempo i presidi necessari richiesti.

Ci vorrebbe davvero un 2011 di “rivoluzione sanitaria” nel nostro Paese, una mano sulla coscienza da parte di chi è al comando, di chi è responsabile, di chi si  ritrova ogni giorno a dover decidere della vita altrui. La vita, il bene più prezioso che ognuno di noi ha. Non dimentichiamocelo mai.

M. Cristina Scullino

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