La Francia sui fatti di Rosarno

I fatti di Rosarno e le condizioni in cui vivono gli immigrati che si dedicano alla raccolta degli agrumi sono i principali temi di un reportage pubblicato da ‘Le Monde diplomatique’. L’inviato speciale Cristophe Ventura ripercorre le motivazioni che portarono allo scontro tra gli immigrati ed i rosarnesi. La goccia che fece traboccare il vaso fu il ferimento a colpi d’arma da fuoco di un bracciante straniero togolese Ayiva Saibou. La violenza che si scatenò nelle vie di Rosarno fu tale che il 10 gennaio le istituzioni decisero di evacuare d’urgenza oltre 700 immigrati che furono portati nei centri di accoglienza di Crotone e Bari. Nel reportage si evidenzia come “la situazione di Rosarno non è diversa da quella di altre zone ad agricoltura intensiva – in particolare l’Andalusia”. Ventura riporta poi le dichiarazioni di Giuliana Paciola, dell’Istituto nazionale di economia agraria, la quale spiega che “la presenza di lavoratori stagionali è un fattore strutturale. In Calabria, il 95% di essi è assunto irregolarmente”. Oltre a descrivere le condizioni in cui vivono e lavorano i braccianti agricoli immigrati si fa riferimento anche alla ‘ndrangheta ed al suo interesse nello sfruttamento di questa manodopera. ”L’organizzazione criminale calabrese – è scritto nell’articolo di Ventura – nell’ambito della coltivazione degli agrumi impone ai produttori il suo prezzo di vendita e controlla il settore della trasformazione, del trasporto e della commercializzazione”. Una vicenda dunque che è stata ripresa anche da un importante mass-media europeo. La Francia è una terra in cui gli immigrati sono perfettamente integrati nella società e Le Monde ha voluto fare un confronto con la realtà italiana prendendo spunto da quello che è successo a Rosarno un anno fa. Non è un bel messaggio per l’Italia in generale ma l’importante è capire che sono state vicende gestite male e che c’è bisogno di un tavolo di confronto per trovare una soluzione ad un altro problema importante dell’Italia: quello dell’integrazione degli stranieri. Ed in un momento in cui l’Europa cerca una globalizzazione generale, i fatti di Rosarno hanno posto l’Italia sicuramente in cattiva luce rispetto alle consorelle continentali.

Giuseppe Dattola

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