Porto di Gioia Tauro: Tavola rotonda convocata dalla Regione

Crisi del porto di Gioia Tauro la storia continua. Ci troviamo di fronte ad una delle questioni più delicate che avrebbero potuto intaccare la stabilità della nostra regione. Dopo il primo campanello d’allarme, infatti, la questione inerente il porto di Gioia Tauro non si è ancora risolta e, ci si trova, scusate il gioco di parole, in “alto mare”. Lo scenario che si potrebbe creare con una ipotetica chiusura dello scalo è a dir poco catastrofica. Gioia Tauro è una risorsa fondamentale per la nostra regione e per l’intero meridione, per questo ci si deve adoperare in maniera attiva, e non limitandosi alle chiacchiere. Nei tavoli che hanno avuto luogo nella giornata di ieri, sono state proposte alcune delle azioni indispensabili per un rilancio del porto: Abbattere le tasse di ancoraggio, sollecitare interventi di defiscalizzazione, dare al porto un ruolo nel Piano nazionale della logistica e riaffermare l’importanza che l’infrastruttura ha sullo scacchiere euromediterraneo. Sono alcune delle richieste emerse dal tavolo di confronto convocato dalla Regione, presieduto dalla vicepresidente della Giunta, Antonella Stasi, sul porto di Gioia Tauro. All’incontro hanno partecipato i vertici dell’Autorità portuale, Cgil, Cisl e Uil, del sindacato autonomo Sud e di Confindustria Reggio. “L’impegno per Gioia Tauro da parte della Regione Calabria – ha detto la vicepresidente Stasi – c’é, ma credo ci sarà anche da parte del Governo nazionale. Il presidente, Giuseppe Scopelliti, ha già fissato un incontro con il Governo per la prossima settimana. Dal tavolo di oggi noi chiediamo l’apertura di un confronto nazionale sui temi che riguardano non solo lo sviluppo in senso stretto per le imprese che operano, ma anche un confronto per quel che riguarda il valore aggiunto che il porto può dare alla Calabria”. “La riduzione delle tasse di ancoraggio – ha aggiunto Antonella Stasi – può rappresentare un elemento importante ma non è sufficiente. E’ importante una politica integrata di sviluppo. Sappiamo che c’é in atto un ragionamento sul Piano nazionale della logistica: Gioia Tauro non solo deve farne parte, ma deve essere un elemento trainante. Chiederemo, inoltre, che proprio dalla Calabria possa partire uno sguardo a quella che è la politica euromediterranea. Abbiamo la forza per poterlo fare e un’infrastruttura che ce lo consente”. Due i tavoli a distanza che si sono svolti in poche ore: il primo con Cgil, Cisl e Uil ed il secondo con gli autonomi del Sul. “Adottiamo il porto. E’ questa – ha detto l’imprenditore Filippo Callipo, commissario di Confindustria Reggio – l’idea che ho lanciato. Il porto di Gioia non è importante solo per la città e per i suoi 1.300 operai, ma per la Calabria e per l’intero Mezzogiorno. E’ un’infrastruttura fondamentale, inoltre, per tantissime aziende calabresi. E la prima potrebbe essere la mia perché andrebbe in crisi se chiudesse il porto”. Anche il presidente dell’Autorità portuale, Giovanni Grimaldi, ha espresso un giudizio positivo sulla riunione. “E’ andata bene – ha detto – e ritengo che il presidente Scopelliti e il vice presidente Stasi abbiano fatto bene a convocare questo tavolo in modo da affrontare in modo generale il problema non per l’emergenza, anche perché non c’é stata alcuna emergenza, ma per il futuro”. “Penso che bisogna andare a Roma – ha detto, da parte sua, il sindaco di Gioia Tauro, Renato Bellofiore – non a chiedere elemosine e assistenzialismo ma per far capire, e su questo il presidente Scopelliti è molto bravo, che non interesseranno più i finanziamenti a pioggia o cose di questo genere ma che vogliamo degli investimenti mirati, incentrati proprio sul porto che è l’unica, in questo momento, realtà produttiva dell’intero meridione”. Il segretario generale della Cisl della Calabria, Paolo Tramonti, ha chiesto “che vengano rilanciate le condizioni perché il porto di Gioia Tauro possa riacquistare competitività”, mentre Antonino Calogero, segretario generale della Cgil della Piana, ha sostenuto che “”é necessario che la politica decida di tenere alta l’attenzione sul porto, con interventi che servano a superare l’emergenza”. “Avevamo pensato – ha detto il segretario regionale del Sul, Carmelo Cozza – che il tavolo fosse unitario. Tavoli separati e divisioni, invece, non servono a nulla in questo momento quando l’interesse di tutti deve essere quello di tutelare l’occupazione e rilanciare il porto di Gioia Tauro”.

Danilo Santoro

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