
È iniziato da poco il nuovo anno, un anno che si prospetta di grandi cambiamenti per la classe politica della nostra città. In primavera infatti, i reggini saranno chiamati alle urne per ridisegnare il consiglio comunale, entrato ormai in una crisi che molto probabilmente ci porteremo fino al giorno delle elezioni. Tante le voci che corrono in città. Tanti i nomi che ambirebbero alla poltrona di Palazzo San Giorgio. Sembra quasi di assistere all’attuale periodo di calciomercato dove i nomi più fantasiosi sono accostati alle società. In quest’ottica spunta la pazza idea di vedere Antonio Di Pietro candidato a sindaco, idea che lascia il tempo che trova, e il Pd ancora in alto mare. È notizia di qualche settimana fa invece quella che il Pdl ha individuato in Demetrio Arena il proprio candidato. Naturalmente le ambizioni politiche di Arena, come immaginabile, non trovano vita facile, ed ecco l’attuale Amministratore dell’Atam al centro di una polemica sulla compatibilità del suo incarico. Portavoce di questo è Giuseppe Basile della Direzione provinciale del PD del quale, pubblichiamo una nota stampa a riguardo. “La recente conferenza stampa dell’Amministratore Unico dell’Atam, Demetrio Arena, in qualità di candidato a Sindaco di Reggio, ove ha preso parte un esperto di bilanci degli enti locali, ma non di quello di Reggio che per sua stessa affermazione non ha letto, propaganda le continue note stampa di una parte dei politici del PDL.
Arena, candidato sindaco in pectore della destra, deve dimettersi da Amministratore unico della società comunale Atam S.p.a.: posto che il testo unico sull’ordinamento degli enti locali, il D.lgs. n. 267 del 2000, all’art. 60 ne prevede espressamente l’ineleggibilità alla carica di sindaco! Etica politica, amore verso l’azienda amministrata (Atam) e trasparenza impongono la via delle dimissioni e non l’attendismo legato alla formale presentazione della candidatura. Questa condotta ripercorre quanto di più politicamente “vecchio” vi è stato negli ultimi otto anni di amministrazione, quindi in piena continuità con l’idea di opacità dell’agire politico e della gestione della cosa pubblica. A ciò si aggiunga che lo stesso Arena, in quanto dirigente del Pdl, quale componente del coordinamento regionale della Calabria, deve essere destituito dall’incarico di Amministratore unico dell’ATAM poiché espressamente previsto dal vigente Regolamento del Consiglio Comunale di Reggio Calabria, come in ultimo adeguato con deliberazione nr. 43 del 5.07.2007, che dispone il divieto di nomina per i cittadini che siano stati negli ultimi tre anni o siano dirigenti di partito. Quindi, in questo caso, occorre rispettare il deliberato del Consiglio Comunale e, in assenza delle necessarie dimissioni, l’Amministrazione comunale (Sindaco, Presidente del Consiglio Comunale, Segretario/Direttore Generale e via dicendo) è obbligata a provvedere, conseguentemente e tempestivamente, alla revoca dell’incarico.
Inoltre, il controllo sul rispetto delle regole impone, per analogia ed amor di verità, di verificare se altri Amministratori di società comunali versino nella medesima incompatibilità in cui si trova Arena. Per tornare alle questioni politiche, il candidato della destra, Arena, al termine della recente conferenza stampa, chiosa che non parlerà più della grave situazione finanziaria del Comune di Reggio Calabria ed, al contempo, esalta il c.d. modello Reggio. E’ proprio vero che il marketing propagandistico gli suggerisce di glissare sugli effetti nefasti (crisi finanziaria), glorificandone però la causa (modello Reggio). Eppure, da commercialista, potrebbe aiutare la città a capire cosa è accaduto, ma è evidente che la sua candidatura poggia sul legame politico e non anche sulla professionalità che esprime.
Arena ha il dovere, tanto da dirigente del Pdl quanto da candidato a sindaco, di spiegare come intende affrontare e risolvere il grave dissesto finanziario in cui la (sua) destra ha trascinato la città, per usare l’ultima dichiarazione del Sindaco e Assessore al bilancio Giuseppe Raffa, dirigente del partito in cui milita lo stesso Arena. Che Arena continui a parlare del modello Reggio appare lo strenuo tentativo di oscurare ciò che accade, credendo evidentemente egli stesso che le parole possano prevalere sulla realtà e sulle soluzioni credibili da mettere in campo per risanare la nostra città”.
Danilo Santoro