Ferrari FF: “Forse sarà quattro ruote motrici!”

“Avrà il Kers”. “Potrebbe avere una linea rivoluzionaria tra le Ferrari”. Sono alcune delle congetture circolate in Rete negli ultimi mesi, teorie e previsioni su quella che sarebbe stata la sostituta della granturismo di rappresentanza di Maranello: la 612 Scaglietti. Finalmente, arrivano immagini e dati inequivocabili, ed è la stessa Ferrari a “rompere il silenzio”. Con un dettagliato comunicato stampa, è stata anticipata la Ferrari FF, acronimo di FourFour (si perdoni l’irriverenza, ma siamo ben distanti dalla sfortunata creatura Smart, ndr).

Four Four perché questo concept, che debutterà a Ginevra in Marzo, racchiude nel nome le peculiarità della vettura: quattro posti (sebbene sarebbe più giusto definirla una duepiùdue) e quattro ruote motrici, gestite attraverso un innovativo e particolarmente leggero sistema di trasmissioni che lavora “on-demand”, trasferendo su ciascuna ruota il quantitativo di coppia necessario, adattandosi alle condizioni di guida e del terreno. E’ una prima assoluta la trazione “integrale” sulle vetture del marchio del Cavallino; non si preoccupino gli amanti del marchio, la dinamica di marcia è stata mantenuta, con una ripartizione che privilegia pur sempre il retrotreno, senza penalizzare i canoni prestazionali. Oltre alla sistema di trasmissione, completato da un cambio robotizzato doppia frizione in blocco con in differenziale al posteriore (schema transaxle), la FF si caratterizza per una linea, specialmente nella zona posteriore, da shooting brake. Negli anni settanta, indicava quelle vetture con carrozzeria vicina a una station wagon ma con due sole porte, nel tempo si è sempre più caratterizzata come tipologia di auto che coniugano la capacità di carico con le doti sportive da coupé.

Ecco, quindi, che a Maranello (o meglio, lo studio Pininfarina) hanno disegnato una vettura con un abitacolo spostato sul posteriore, almeno visivamente, con una caratterizzazione estetica marcata sui passaruota e nella fiancata, che è dominata da uno sfogo dietro le ruote anteriori, buono per evacuare l’aria calda e farla correre lungo la fiancata, in uno studio certosino dei flussi aerodinamici. Studio aerodinamico che ha coinvolto, come negli ultimi decenni è stato fatto a Maranello, il fondo, incaricato di generare il carico aerodinamico necessario senza ricorrere a orpelli e alettoni che avrebbero “sporcato” le linee. In particolare, colpisce al posteriore un supporto alare aggiuntivo, proprio in corrispondenza dell’estrattore, certamente studiato per pulire al meglio e separare i flussi, così da garantire maggior carico. Sarà lunga poco meno di cinque metri la FF (4.90 m per l’esattezza) e i numeri parlano di 660cv e 683 Nm di coppia massima, spremuti dal V12 a 65° montato in posizione anteriore con una cubatura di 6.2 litri. Zero-cento coperto in appena 3.7 secondi e 335 orari di punta massima.

L’ultima chicca, già sviluppata su altri modelli, è il sistema di sospensioni (ovviamente con triangoli sovrapposti ) che si avvale del SCM 3, ovvero, in termini comprensibili a tutti, induce attraverso un campo magnetico una variazione della viscosità del liquido all’interno degli ammortizzatori. Così facendo, la variazione di viscosità corrisponde a un irrigidimento più o meno marcato della compressione ed estensione dell’ammortizzatore, adeguando di conseguenza l’assetto.

Fabiano Polimeni

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