Rincari carburante, aumenti giustificati o mera speculazione?

L’effetto Libia sta mandando letteralmente alle stelle i prezzi dei carburanti. Il prezzo al litro per benzina e diesel sta sfondando ogni record di giorno in giorno, aumentando la spesa per ogni cittadino. Si calcola che in un anno si spenderà in media in carburanti, circa il 20% in più. Ma tutti questi rincari sono giustificati in qualche misura o si tratta di speculazione finanziaria? Stando ai dati forniti da vari economisti ed esperti del settore, il petrolio libico fornisce circa il 3% della domanda di petrolio mondiale. Dunque una percentuale così bassa di domanda, non dovrebbe dare scossoni significativi, almeno in teoria, al prezzo del greggio e dei suoi derivati. Già in teoria, perché nella pratica, cioè in questo mercato speculativo, le speculazioni appunto la fanno da padrone. In questo frangente, il rincaro è dovuto solamente a operazioni al rialzo da parte degli operatori di mercato, perché di fatto l’offerta di greggio non è scesa per nulla ed è ingiustificata l’impennata dei prezzi. Dunque si tratta solamente di mera speculazione e il prezzo, con cui gli speculatori guadagnano, viene pagato letteralmente dalle tasche dei cittadini. In tutto questo alcuni paesi europei (vedi Spagna) si sono mossi per cercare di ridurre le accise e l’impatto degli aumenti, almeno in questo frangente di inflazione alta, prendendo anche delle decisioni collaterali, tipo l’abbassamento di 20 km/h dei limiti di velocità, per ridurre i consumi del 20% circa. Da noi si è rimasti impassibili, come ormai solito, senza prendere alcuna decisione significativa. Basterebbe tagliare momentaneamente qualche accisa, tipo quella ancora in vigore sulla guerra in Abissinia o sul terremoto in Irpinia!

Tornando alla situazione nostrana, i prezzi alla pompa sono in continuo aumento come ricorda “Quotidiano Energia”. La media dei prezzi praticati della benzina in modalità servito va dall’1,541 euro al litro degli impianti Tamoil all’1,546 dei punti vendita Eni e Q8. Per gli impianti no-logo 1,457 euro al litro. Per il diesel si passa dall’1,429 euro al litro delle stazioni di servizio Esso all’1,439 rilevato negli impianti Q8. Per le pompe no-logo la media è di 1,367 euro al litro. Il Gpl, infine, si posiziona tra lo 0,789 euro al litro registrato nei punti vendita Eni e lo 0,799 euro al litro degli impianti Q8, mentre il prezzo scende a 0,772 euro al litro per gli impianti no-logo. Situazione diversa al sud invece, dove i prezzi sono ancora più alti. Sempre secondo “Quotidiano Energia” si registrano punte massime superiori a 1,58 euro al litro per la verde e di quasi 1,46 euro al litro per il diesel. Le no-logo restano rispettivamente a meno di 1,5 euro al litro e poco oltre 1,4 euro al litro, mentre Repsol si mantiene competitiva con uno stacco medio dalle altre compagnie di circa un centesimo su entrambi i prodotti. Al Nord-Est le punte minime si posizionano attorno a 1,5 euro al litro per la benzina e a meno di 1,4 euro al litro per il diesel. Le no logo si fermano a 1,44 euro al litro e 1,35 euro al litro.

Salvatore Borruto

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