Sandro Santoro (Basket Barcellona)

L’amichevole disputata per beneficenza tra Viola e Barcellona è stata un’occasione per rivedere in riva allo stretto un indimenticato personaggio che ha fatto le fortune della grande Viola del passato. Stiamo parlando di Sandro Santoro, adesso General Manager della formazione siciliana ma, in passato, playmaker, giocatore, capitano, dirigente, presidente, eccetera eccetera della compagine neroarancio. E’ banale affermare che il primo uomo che viene in mente quando i tifosi vengono presi dalla nostalgia, è proprio quello del nativo di Mesagne che, dal canto suo, ha un legame fortissimo con Reggio. Questa settimana, Sandro ha fatto un tuffo nel passato nei luoghi in cui è cresciuto come uomo e come giocatore. Santoro è stato contento dell’invito da parte dell’Unitalsi per un’iniziativa sicuramente da apprezzare: “L’Amichevole di mercoledì è stata importante per due motivi per la mia attuale squadra. Intanto, eravamo reduci da un fine settimana di riposo perché il campionato di Legadue si è fermato per le Final Four della Coppa Italia di categoria ed avevamo bisogno di giocare, e poi, è sempre un onore aderire ad eventi di questo tipo che servono ad aiutare la gente meno fortunata. Abbiamo subito accettato la proposta dell’Unitalsi che ci ha permesso di venire qui a Reggio e confrontarci con una formazione che sta crescendo e che può salire di categoria.”. Ecco, il discorso adesso cade sulla “Viola di Santoro”; che impressione ha l’ex capitano neroarancio del nuovo progetto: “Il presidente Muscolino si sta muovendo molto bene. La dirigenza ha passione ed ambizione, due fattori che possono dare un grande slancio al nuovo corso. E’ ovvio che non è facile ritornare a certi livelli ma, se non verranno commessi gli errori del passato, si può fare molto bene. L’importante è non fare mai il passo più lungo della gamba e cercare di camminare sempre con i piedi per terra. Sono convinto che la società che sta nascendo ha grandi potenzialità e sarei veramente felice di rivedere la Viola tornare a calcare parquet di un certo livello. Qui ho vissuto gran parte della mia vita e non posso mai dimenticare quello che i colori neroarancio hanno rappresentato per me durante la mia carriera.” Adesso è la guida dalla scrivania di una società emergente del basket nazionale che sogna il salto nella massima serie: “Stiamo facendo un ottimo lavoro assieme al coach Cesare Pancotto. Il campionato è lungo e ci si giocherà tutto nei play-off, ma abbiamo un romancio profondo e competitivo e ci giocheremo le nostre carte fino in fondo.”. Un società del Sud che cresce dunque, in un momento di grande difficoltà economica che sta attraversando lo sport italiano: “Il basket, come tutte le altre discipline agonistiche, ha poche risorse, quindi servono idee ed intuizioni positive che possano compensare le carenze finanziarie. Non è facile operare senza sostegni economici rilevanti, ma credo che si possa comunque portare avanti progetti importanti anche al Sud come stiamo facendo a Barcellona e come, lo ripeto per l’ennesima volta, mi piacerebbe che accadesse anche a Reggio Calabria.”. Parole d’affetto sincere di un reggino DOC che è sempre un piacere rivedere nei posti in cui ha scritto la storia della Viola…

Giuseppe Dattola

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