12\04\2011 – Con Malthus, la scorsa settimana, abbiamo considerato l’approccio economico con le risorse. Continuiamo su questo filone ed analizziamo quella che viene considerata la prima teoria economica spaziale. Johann Von Thunen (1780 – 1850) fu un economista tedesco che nel 1826 pubblicò il celebre saggio dal titolo “Teoria dello Stato Isolato”, in cui formulava le sue idee. Si tratta di una teoria che cerca di spiegare la localizzazione delle attività agricole in prossimità dei centri urbani. Von Thunen, per semplificare, ipotizza la presenza di un centro urbano che si trovi all’interno di una pianura omogenea, per non determinare vantaggi particolari. L’economista tedesco perviene alla conclusione che le coltivazioni agricole si distribuiscono intorno al centro urbano secondo delle fasce circolari concentriche, e le coltivazioni più redditizie stanno più vicine alla città, perché sono in grado di pagare una rendita più alta, e via via che ci si allontana dal centro urbano si troveranno coltivazioni sempre meno redditizie, perché dovranno sopportare una rendita via via decrescente. La rendita è la differenza di valore fra due terreni agricoli uguali, localizzati a distanza diversa dalla città: un terreno vicino alla città gode di una rendita maggiore perché sopporta minori costi di trasporto. E’, dunque, questo ultimo parametro che rappresenta l’unica variabile del sistema di Von Thunen.
La distribuzione spaziale ideale della teoria di Von Thunen prevede, dunque: una prima fascia di coltivazioni intensive (frutta, ortaggi, … materiale da consumare in giornata perché comunque deperibile); una seconda fascia di boschi e foreste (per la produzione di legname, sia da costruzione sia per legna da ardere); una terza fascia da destinare alla coltivazione del frumento; una quarta, ed ultima fascia, da destinare all’allevamento per produzione di carne, pellame e di tutti quei prodotti che non sono di consumo quotidiano. Ora, pur considerando il contesto storico in cui tale teoria venne formulata, ed in particolare le condizioni delle vie di comunicazione dell’epoca, e tenendo conto della semplificazione realizzata dall’economista tedesco, è possibile trovare un geniale spunto di intuizione della distribuzione spaziale delle attività economiche. Infatti ancora oggi possiamo osservare che nelle immediate vicinanze di un centro abitato si localizzano le attività economiche a maggiore valore aggiunto; ma per volere espandere il discorso anche alle altre attività economiche, ed in particolare all’industria, occorre pazientare una settimana, quando ci occuperemo di un altro economista tedesco, il Weber.
Prof. Giuseppe Cantarella