Uccisi due fotoreporter a Misurata

Due fotoreporter sono stati uccisi a Misurata. Si tratta del britannico Tim Hetherington e dell’americano Chris Hondros, che lavora per l’agenzia fotografica Getty. Il secondo, rimasto ferito gravemente da un colpo di mortaio, è morto poi nella notte dopo l’arrivo e le prime cure disperate in ospedale. Altri tre giornalisti sono rimasti feriti. Si tratta di Andre Liohn, Guy Martin e Michael Christopher Brown. Martin è ricoverato in gravi condizioni. La dinamica dell’accaduto è abbastanza chiara. I reporter viaggiavano insieme verso Tripoli e un colpo di mortaio ha colpito il mezzo su cui viaggiavano. Queste le ultime parole pubblicate su Twitter da Hetherington: «A Misurata, città sotto assedio. Bombardamento indiscriminato da parte delle forze di Gheddafi. Nessun segno della Nato».

Tim Hetherington era nato a Liverpool nel 1970, laureato ad Oxford in letteratura, era un reporter impegnato su tutti i fronti. Era un fotografo di guerra ed ha documentato tutti i conflitti degli ultimi decenni. La propria penna e macchina fotografica hanno realizzato parecchi scoop, vincendo perfino il famoso Sundance Film Festival. Durante la guerra civile in Liberia del 2003, Hetherington ed il suo collega James Brabazon sono stati gli unici giornalisti stranieri a vivere dietro le linee ribelli, tanto che l’allora presidente Charles Taylor aveva emesso un ordine di esecuzione nei loro confronti.

L’altra vittima, Chris Hondros, era un reporter di 41 anni, candidato al premio Pulitzer, oscar del giornalismo americano. Nato a New York , lavorava per l’agenzia Getty Images. Nel 2005 aveva vinto il premio Capa, il più prestigioso riconoscimento di fotogiornalismo dedicato al grandissimo fotografo Roberto Capa. Fotoreporter nella aree più calde del pianeta, le sue opere erano apparse sulle copertine di riviste come Newsweek ed Economist e sulle prime pagine di quotidiani come il New York Times, il Washington Post e il Los Angeles Times.

Salvatore Borruto

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