“Quanta fretta, ma dove corri, dove vai?” Inizia a rallentare; la seconda domenica di maggio sarà una giornata dal ritmo lento. Tutti in sella, scaldate i pedali, pronti a pedalare: l’ 8 maggio, l’appuntamento è con la “Giornata nazionale della Bicicletta”, voluta dal Ministero dell’Ambiente in collaborazione con l’ANCI e la Federazione ciclistica italiana. L’iniziativa è aperta a tutti i cittadini, i Comuni, le associazioni e i gruppi che vorranno aderire ed organizzare attività legate all’uso della bicicletta come mezzo alternativo di trasporto. A stimolare le amministrazioni locali, affinché organizzino attività e percorsi ad hoc, c’è il Concorso “Bicity”: vincerà il Comune che destinerà alle bici il maggior numero di km in rapporto alla popolazione residente. All’appello del Ministero dell’Ambiente, ha risposto il FAI, che offrirà uno sconto del 20% sul biglietto d’ingresso dei suoi Beni. La bicicletta è una filosofia di vita, un mezzo di locomozione che rispetta il fisico e l’ambiente. È espressione di libertà: consente di muoversi con agilità e di guadagnare tempo; regala il contatto con la natura permettendo di assaporare i profumi della terra; consente di scoprire luoghi e cose impossibili da ammirare spostandosi con altri mezzi di locomozione. “…non perdere l’occasione sennò poi te ne pentirai.” Curiosità: “Il posteriore dell’automobilista, incastrato tra lo schienale e il sedile, non può permettersi l’arroganza del sedere del ciclista, che spinge le sue natiche ai margini senza bordo del sellino. No, tutto rattrappito nella sua molle concavità, implica nel suo proprietario una posizione semifetale, che ne tradisce il ripiegamento su di sé; impressione rafforzata da quella specie di guscio d’uovo galvanizzato che è il suo abitacolo, illusoria parodia di sicurezza placentare che s’infrangerà al primo urto”. È la descrizione del sedere del ciclista e di quello dell’automobilista posta in incipit del “Piccolo trattato di ciclosofia” di Didier Tronchet
Adele Sergi
