Attentato in Libano, feriti sei militari italiani

Sei militari italiani sono rimasti feriti in un attentato dinamitardo in Libano, nell’ambito della missione di pace Unifil. A darne la conferma è stato il generale Massimo Fogari. Secondo il generale, due dei sei feriti sarebbero in gravi condizioni ma non in pericolo di vita. L’attentato è avvenuto a Sidone, a circa 40 chilometri a sud da Beirut, provocato dall’esplosione di una bomba. L’ordigno era stato nascosto dietro la barriera di cemento armato sul ciglio della superstrada Sidone-Beirut nella zona ri al-Rumeila. Il convoglio era composto da quattro veicoli e la deflagrazione ha colpito l’ultimo e parzialmente il penultimo. Il ministro della Difesa La Russa ha specificato che: «dei due feriti uno rischia di perdere un occhio, mentre l’altro ha una lacerazione alla carotide ed è già stato operato». Secondo le televisioni locali, anche dei libanesi sarebbero rimasti coinvolti nell’attentato. Giorgio Napolitano ha espresso tutto il proprio affetto verso i soldati coinvolti: «Sgomento e preoccupazione affiorano in queste tristi vicende. Ancora non abbiamo tutti gli elementi necessari per poter valutare: siamo in attesa di saperne di più». Il Presidente del Consiglio Berlusconi ha affidato il proprio pensiero ad una nota: «Siamo vicini ai familiari dei feriti e ai nostri ragazzi impegnati nella missione di pace e auguriamo loro una pronta guarigione». Gli uomini colpiti sono impegnati dal 2006 nella missione denominata “Leonte”. L’Italia partecipa alla missione internazionale con un contingente di 1.780 militari. Dal 1997 ad oggi i caduti in terra libanese sono stati 5,  e 75 circa i feriti. Nell’ultima missione nessuno fino ad ora aveva perso la vita.

Salvatore Borruto

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