Esame di maturità: come si cambia…

Nuovo anno, nuovi esami di maturità: come ogni anno, anche stavolta migliaia di studenti saranno chiamati ad affrontare le classiche tre prove (più l’orale), come un immancabile appuntamento. Anche stavolta una pioggia di previsioni, finte tracce annunciate prematuramente, vere o (spesso) finte indiscrezioni: verrebbe quasi da chiedersi, cosa cambia in fondo di anno in anno? Da quest’anno, per esempio, per la prima volta per non essere bocciati conteranno le assenze fatte durante l’anno scolastico: se non si sono frequentati i tre quarti delle lezioni, si è fuori. Giusto? Sbagliato? Senza dubbio una  toppa alle numerose distrazioni a cui sono sottoposti gli adolescenti di oggi. A parte questo, gli evergreen: il “tototraccia” sul tema di italiano (anno dopo anno è Ungaretti l’autore più quotato), quotazioni sul possibile autore della versione (variante “scientifica”: controllare quali esercizi non sono usciti negli anni precedenti), ricerca affannosa nell’individuare temi effettivamente attuali e probabili oggetto di esame. Ed ancora: cari (quasi ex) liceali, troverete ovunque per il web consigli anti-ansia (da cosa mangiare prima dell’esame fino a come gestire le ore di sonno) e tuttavia forse saranno gli stessi consigli tramandati di generazione in generazione. Insomma cambiano i tempi, cambiano i temi (d’attualità: fino all’anno scorso il nucleare, il problema della privatizzazione dell’acqua erano argomenti quasi sconosciuti o comunque lontani dai ragazzi) ma le tradizioni per fortuna non mutano: ed anche quest’anno saremo tutti qui a fare il tifo, come se per l’ennesima volta fosse ancora il nostro “turno”, per i 150 anni d’Italia, per Cicerone (“che è più facile”), per quel professore che è ancora in commissione e che era stato tanto buono quando era toccato a noi. In bocca al lupo e buona vita maturandi.

Elisa Gerardis

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