Alfa Romeo

05\07\2011 – La storia del marchio Alfa Romeo, che oggi appartiene al gruppo FIAT, ci riporta indietro nel tempo ad occuparci di un periodo in cui le condizioni del settore bancario erano strutturalmente diverse da oggi. La società Anonima Lombarda Fabbrica Automobili (ALFA) venne costituita nel 1910 ed aveva localizzato i propri stabilimenti nel complesso industriale del Portello, presso Milano. L’azienda si dedica da subito alla realizzazione di interessanti modelli automobilistici; tuttavia, già nel 1914 cominciano a manifestarsi difficoltà economiche che porteranno il consiglio di amministrazione a decidere la liquidazione nel 1915. Diviene allora azionista di maggioranza la Banca Italiana di Sconto, che affida la gestione dell’azienda all’ingegnere Romeo. Balza immediatamente agli occhi l’anomalia di una banca che acquisisce il pacchetto di maggioranza di una società, ma all’epoca, prima della riforma bancaria del 1936, ciò era possibile: si chiamava, infatti, banca mista. L’ingegnere Romeo, a sua volta, aveva fondato nel 1911 un’azienda meccanica: attraverso questa società, Romeo rileva gli stabilimenti ALFA del Portello; poi, nel 1918, cambierà la denominazione in Società Anonima Ing. Nicola Romeo & c. , occupandosi anche di motori aeronautici. Con questa nuova veste sociale, Alfa Romeo continua comunque a realizzare interessanti vetture, fra tutte la 6C 1500 e la 6C 1750. Nel corso degli anni ‘30 Alfa Romeo conoscerà un altro passaggio di proprietà. La crisi economica cominciata nel 1929 con il crollo della Borsa di Wall Street aveva coinvolto numerose aziende, portandole al fallimento. Il meccanismo della banca mista aveva determinato difficoltà anche a carico dell’intero sistema bancario. Per fare fronte a tali difficoltà venne costituito nel 1933 l’Istituto per la Ricostruzione Industriale, che si fece carico di acquisire i pacchetti azionari delle banche in difficoltà, divenendo un ente di gestione pubblico delle industrie interessate. Fra queste, Alfa Romeo rientrò nel piano di salvataggio predisposto dal Governo. Nel 1938 comincia la costruzione di uno stabilimento industriale a Pomigliano d’Arco, presso Napoli, utilizzando un sito dove già esisteva un piccolo, vecchio aeroporto con annessa un’officina di manutenzione. Lo stabilimento di Pomigliano d’Arco rivestirà una notevole importanza a metà degli anni Sessanta allorquando il Governo, attuando la politica dell’industrializzazione per blocchi per stimolare lo sviluppo economico del Mezzogiorno,  deciderà la realizzazione di un nuovo stabilimento industriale automobilistico denominato ALFASUD. Verrà realizzato un modello di vettura che prenderà proprio questo nome, ed a metà degli anni ’70 lo stabilimento occuperà all’incirca 15.000 dipendenti.

Prof. Giuseppe Cantarella

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