Brasile, assolda un killer per suicidarsi

06\07\2011 – Succede anche questo in Brasile, dove un avvocatessa in fortissima depressione ha assoldato un killer professionista per farsi assassinare. Precisamente è accaduto a Penapolis, una città a 400 chilometri da San Paolo. Gli investigatori non hanno dubbi, anche perché la vittima ha lasciato una lettera in cui confessava il tutto. «In 23 anni di servizio, non ho mai visto niente del genere. Ma non c’è altra spiegazione» ha ammesso il commissario di polizia Mauro Gabriel che da qualche settimana seguiva il caso. G.M.M., 35 anni, avvocatessa e con un buon lavoro, era in cura da uno psichiatra e aveva già confidato a un’amica il desiderio di uccidersi. Non era mai riuscita a superare la fine del suo matrimonio e aveva già provato a morire ingerendo forti dosi di barbiturici. Da diversi mesi aveva tranciato i rapporti con l’ex marito, e girovagando nei bassi fondi dei quartieri brasiliani, l’avvocatessa ha assoldato il killer che l’ha uccisa. Vuole morire con un colpo di pistola alla testa, il giorno degli innamorati, che in Brasile si festeggia il 12 giugno. A mezzanotte dà appuntamento ai suoi killer, sono in due, li carica sulla sua macchina fino a un campo di canna da zucchero, non lontano dalla città. Qui consegna la busta con il denaro, scende dall’auto e fa alcuni passi. È un adolescente che spara i tre colpi, precisi, alla nuca. Poi il complice dà fuoco alla macchina, come G. aveva chiesto, e i due scappano. Nella lettera lasciata come testimonianza le seguenti macabre frasi: «Mamma, addio. Ho ottenuto quello che volevo. Adesso cercherò di essere felice». La lettera rinvenuta dagli investigatori stessi, li lascia sbigottiti, e grazie a un testimone oculare, vengono catturati i due killer. Secondo la polizia brasiliana, uno dei killer avrebbe confessato che: «Speravo fino all’ultimo che desistesse dal proposito.  Poi quella sera si è presentata con i soldi. E io ho un figlio da mantenere».

Salvatore Borruto

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