Non rinnovata la concessione, distrutta la tomba di Rudolph Hess

La Chiesa Anglicana, nel cui cimitero riposavano i resti del braccio destro di Hitler, Rudolph Hess, ha deciso di non rinnovare la concessione dell’area dove sorgeva la tomba dell’alto funzionario nazista. In un primo tempo una nipote aveva pensato di fare ricorso alla decisione, ma poi i resti dello zio sono stati cremati e gettati in mare. Sparisce così un luogo simbolo per migliaia di neo-nazisti, che si recavano a visitare la tomba di Hess, quasi come se fosse un mausoleo. Il cimitero di Wunsiedel, città di natale dei genitori di Hess, era meta della “parata” del giorno dell’anniversario, giornata in cui migliaia e migliaia di nazisti si riversavano a commemorare il braccio destro di Hitler, considerato un martire negli ambienti fascisti. Il comune che ospitava i resti di Hess dunque, tira un sospiro di sollievo, evitando così le imbarazzanti situazioni e guerriglie fra nazisti e anti-nazisti proprio nei giorni della commemorazione. Ricordiamo per esempio ciò che è accaduto nel 2004, quando 110 persone sono state arrestate al raduno a cui hanno partecipato circa in tremila. Di questi 74 possedevano simboli nazisti e armi. In Germania le leggi sull’apologia del nazismo sono molto rigide. Anche se il raduno era stato vietato, in barba alle ordinanze migliaia di persone si radunavano davanti alla tomba dell’alto gerarca nazista. Adesso dopo questa decisione, potrebbero cambiare le cose, anche se appare difficile che le manifestazioni cessino come d’incanto, si potrebbe verificare l’esatto contrario, aumentandone l’esposizione mediatica e l’afflusso di simpatizzanti per protesta. Rudolph Hess, lo ricordiamo è stato uno dei massimi rappresentanti dell’idea folle e squilibrata nazista. Conobbe Hitler durante la Prima Grande Guerra, era il suo caporale. Per anni poi assunse la carica di numero tre del partito e braccio destro del Führer. Nel 1941 vola verso la Scozia per una missione di pace non ufficiale, durante la quale viene catturato e messo agli arresti. Al processo di Norimberga, nel 1946, venne assolto dall’accusa di crimini contro l’umanità, ma condannato all’ergastolo per «cospirazione contro il trattato di Versailles e crimini contro la pace». Muore suicida nel 1987 nel carcere di Spandau a Berlino Ovest, lasciando un testamento spirituale, e la volontà di essere sepolto nel cimitero di Wunsiedel, città natale dei suoi genitori.

Salvatore Borruto

banner

Recommended For You

About the Author: Salvatore Borruto