Cantieri Rodriquez

Non dobbiamo commettere l’errore di pensare che lo sviluppo industriale italiano del Novecento sia tutto esclusivo merito dello spirito imprenditoriale settentrionale. Anche nelle regioni meridionali si sono avute esperienze industriali di vera eccellenza, che hanno fatto grande l’Italia. Una di queste è certamente quella dei cantieri navali Rodriquez di Messina. Nel 1887 Leopoldo Rodriquez costituiva a Messina una piccola officina per la riparazione delle imbarcazioni. Questa piccola officina crebbe e si ingrandì, nonostante la tragedia del terremoto del 1908 che distrusse Messina e Reggio Calabria, e le vicende della Prima Guerra Mondiale. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale Carlo, il figlio di Leopoldo, fu molto interessato da un progetto di aliscafo portato avanti in Germania ma poi accantonato. Appena conclusa la guerra, venne portato a Messina l’ingegnere tedesco Lobau, che avviò la progettazione esecutiva e contribuì alla realizzazione del primo aliscafo: nel 1956, infatti, venne varato il “Freccia del Sole”. Si trattava di un progetto rivoluzionario: un motoscafo velocissimo ed inaffondabile, che in marcia si solleva sulla superficie dell’acqua e viene sostenuto da due robuste ali. Per dedicarsi al trasporto dei passeggeri sulla rotta Messina – Reggio Calabria, Rodriquez costituisce l’anno dopo, ossia nel 1958, la Società Navigazione Alta Velocità (S.N.A.V.) che si colloca all’interno del sistema dei trasporti navali all’interno dello Stretto di Messina, in una posizione di esclusività, a motivo della velocità del trasporto (circa quindi minuti) che determina un prezzo del biglietto notevolmente superiore a quello praticato dalle navi delle Ferrovie dello Stato. Il traghettamento Caronte, realizzato dall’armatore Amedeo Matacena, di cui scriveremo la prossima settimana, era ancora di là da venire. SNAV organizza il traghettamento veloce anche tra Milazzo e le isole Eolie; tra Trapani e le isole Egadi; tra Sorrento ed Ischia; da Portoferraio verso l’isola d’Elba. Ma Rodriquez non si è fossilizzato in questa pur innovativa e rivoluzionaria realizzazione industriale, ma ha continuato nella innovazione tecnologica, sulla strada della navigazione veloce, realizzando negli anni ’80 l’aliscafo di grandi dimensioni ribattezzato AliJumbo, che vedremo impiegato sulla rotta verso le Isole Eolie. Degli anni ’90, invece, è la serie “Guizzo”, uno scafo di 100 metri per automobili e passeggeri,, capace di tenere una velocità di crociera di 47 nodi. Resta da ricordare, infine, le realizzazioni dei cantieri Rodriquez per la Marina Militare italiana.

Prof. Giuseppe Cantarella

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