Out of the Shell: il ricordo di Svelo attraverso immagini, video e musica dal vivo

Il 27 e 28 Agosto si è tenuto presso il Csoa Angelina Cartella a Gallico (Reggio Calabria) una due giorni dedicata alla scomparsa di Francesco Svelo, avvocato attivista in difesa del territorio, l’amico di tutti. Alle ore 18 di sabato 27, si apre l’incontro commemorativo, attraverso testimonianze, foto, ricordi, aneddoti personali che descrivono al meglio che le parole possano fare la scomparsa di qualcuno caro a molti. Alle 20:30 si apre il momento dei concerti, i live tanto supportati dallo stesso Svelo.

Aprono i Mordecai non parla, band composta da Davide Artuso e Michelangelo Strati, attraverso una musicalità fuori dal comune,suoni soft e testi raffinati, dallo stile polistrumentale; la serata continua poi con la band di Teresa Mascianà, ragazza da anni al centro della scena musicale, teatrale, capace di cantare, suonare e comporre, di essere supportata da gente del calibro di Adriano Modica e molti altri, conosciuta in tutta la scena reggina, ad intrattenere uno spettacolo caldo tra testi autobiografici e alla portata di tutti. Lo spettacolo si carica verso le 23:45, quando i Kalafro Sound Power salgono sul palco un pò abbozzato del csoa.

Quando una band sà tenere il palco come lo tengono i Kalafro è difficile non farsi coinvolgere attraverso il movimento o il batter di mani a tempo di reggae e rap, associato ad un utilizzo dell’italiano con cadenza regionale unito a dialettismi sparsi. Da sempre impegnati nella lotta contro la ‘ndrangheta, i ragazzi calabresi muniti di microfono e sudore, svelano attraverso le immagini che scorrono accanto, un amore sviscerato e viscerale per la propria terra, lo stesso amore che Ciccio Svelo rivelava nel suo accanimento contro le ingiustizie legate al territorio calabrese, ritenute offese alle quali non ci si poteva piegare.  Dal 31 luglio, data della sua scomparsa, ci si aspetta un ulteriore manifestazione di dissenso, di forza, da parte di chi, come il popolo di Svelo, non ha intenzione di abbassare la testa, lo sguardo, di scendere a compromessi con quell’Italia con cui non si è d’accordo, con quelle decisioni prese senza riguardo dell’ambiente che tanto ci è caro, prese soprattutto senza chiedersi come e perchè, riconoscendo solo il colore dei soldi.

Fausta Canzoneri

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