Stefano Dari. responsabile tecnico del settore giovanile dell’Audax

L’Audax Reggio Calabria ha presentato nei giorni scorsi il nuovo responsabile tecnico del settore giovanile. Si tratta di Stefano Dari, tecnico livornese, 46 anni di età, molti dei quali trascorsi in società della sua regione (Livorno, Lucca, Pontedera e Firenze) ottenendo quale lusinghiero obiettivo la formazione e la crescita di tantissimi giocatori che si stanno esprimendo da protagonisti nei svariati campionati nazionali e regionali. Il coach labronico sarà anche il nuovo coordinatore del progetto Campus, il progetto Audax che coinvolge molteplici centri di minibasket disseminati su tutto il territorio regionale.  Un curriculum di alto livello: allenatore nazionale, preparatore atletico, istruttore minibasket e una serie di incarichi ricoperti in federazione per il CNA e le varie commissioni.

Nell’ultima stagione, coach Dari ha sentito l’esigenza di chiudere un ciclo, terminando l’esperienza triennale a Firenze nel corso della quale ha ricoperto il ruolo di head coach della formazione PF Affrico militante nel campionato DNC e attivando l’ennesimo significativo progetto-giovani. Lo incontriamo a poche ore dal suo arrivo nella città dello Stretto. Quali sensazioni prova a poche ore dall’aver siglato l’accordo con la sua nuova società ? “Sicuramente una contentezza generalizzata sia sul piano professionale che su quello umano”.

Sappiamo che la dirigenza bianco-blu è riuscita a strapparla ad una nutrita concorrenza. Quali sono state le componenti che l’hanno spinta ad accettare questa offerta? ”Senza dubbio la qualità e la struttura del progetto Campus che sembra perfettamente ritagliato su quelle che sono le mie capacità e le mie aspirazioni. Programmi del genere ne ho sviluppati tanti nella mia carriera e devo confessarle che mi incuriosisce molto farlo in una dimensione territoriale differente rispetto al passato.”. Quanto ha pesato la componente umana della società sulla sua scelta ?”Sicuramente molto. Il presidente Fortunato Vita e i suoi collaboratori hanno entusiasmo ma anche grande chiarezza di idee e un sano realismo che non guasta quando si deve costruire un qualcosa di importante e duraturo. Mi ha colpito anche la sincerità e la concretezza con cui mi hanno parlato, una cosa che apprezzo molto ”.  Di cosa si occuperà nello specifico ?

”Ricoprirò l’incarico di responsabile del settore giovanile e di coordinatore tecnico di tutto il progetto Campus che come lei sa opera su più società in tutto il territorio (Reggio, Saline, Melito, Bovalino, Pizzo C.). L’ottica è a medio-lungo termine, tuttavia, già nell’immediato puntiamo a toglierci qualche soddisfazione. Non a caso allenerò direttamente anche un paio di selezioni giovanili: gli Under 17 con cui parteciperemo anche ad un campionato senior e gli Under 15.”  Che cosa significa per lei un’esperienza al Sud ? ”Erano tanti anni che intendevo compiere questa scelta di vita, ma in Toscana avevo progetti aperti molto importanti sia in ambito societario che in ambito federale. Sapevo che una volta chiusi tutti i cicli, alla prima occasione utile, mi sarei concesso un esperienza del genere. Non potevo però immaginare che questa opportunità si sarebbe concretizzata in così breve tempo. Il Sud mi ha sempre affascinato per mille motivi.”. E’ giusto dire che tra le diverse opportunità che aveva, la scelta è caduta su Reggio in virtù di aspetti ambientali?” Un livornese non può assolutamente prescindere dal mare, dal sole e dal calore della gente. A Reggio troverò tutto questo e non solo.

Venendo da una regione che offre molto, non solo sul piano climatico ma anche su quello artistico, culturale e come qualità della vita, sarà importante ritrovare tutti questi aspetti che sono propri di una città come Reggio, della sua incantevole provincia e più in generale di una regione affascinante come la Calabria.”. Sa di non essere il primo livornese nella storia del basket reggino?” Così a memoria dovrei essere il 4° dopo Gianfranco Benvenuti, Walter De Raffaele, Alessandro Fantozzi che hanno allenato qui in epoche differenti tra loro.

Nel mio caso però stiamo parlando di un tecnico che viene ad allenare nel settore giovanile, contrariamente a questi grandi nomi di coach che hanno avuto un esperienza senior. Poi qui a Reggio avete avuto anche un altro livornese , anche se della provincia e appartenente ad un’altra disciplina: Walter Mazzarri. Infine i colori sociali di Reggini e Livorno sono identici. Reggio però è sempre stata una fucina di allenatori importanti, molti dei quali stanno attualmente allenando proprio in riva allo stretto. Spero di poterli conoscere presto di persona e confrontarmi con loro sul basket per accrescere la mia professionalità.

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About the Author: Giuseppe Dattola