Juventus Stadium

Vincere non è l’unica cosa che conta. E’ fondamentale….sono le parole di Giampiero Boniperti nel giorno in cui la sua Juventus inaugura il nuovo stadio. La società bianconera ha tagliato il nastro della sua nuova casa in una festa che ha coinvolto l’ambizioso presente e l’illustrissimo passato con la speranza di costruirsi un futuro all’altezza della tradizione. Juventinità e senso di appartenenza sono stati i messaggi mandati dalla dirigenza e dal presidente Andrea Agnelli in una serata che ha emozionato tutti coloro che hanno assistito all’evento. Ovviamente, non poteva mancare il tributo a Umberto E Gianni Agnelli, due uomini che hanno fatto diventare la Juventus una delle principali potenze calcistiche mondiali, una simbolo glorioso che neanche false accuse e stagioni da dimenticare ne hanno scalfito il fascino. La Juventus ha scritto la storia sportiva d’Italia; se non la ami..la odi…è il pensiero di tutti.. ma chi decide di seguirla, non può fare a meno di essere orgoglioso  per quello che i bianconeri hanno fatto sul campo. La Juventus è la squadra che ha vinto più scudetti sul campo (ventinove come giustamente rivendica Andrea Agnelli, n.d.r.); la Juventus è la squadra che ha dato più giocatori alla nazionale (e nei due recenti Mondiali vinti dall’Italia, nella formazione titolare c’erano cinque giocatori bianconeri senza parlare di chi si alzava dalla panchina e diventata decisivo per non parlare dell’ossatura dell’Italia di Vittorio Pozzo bi-campione mondiale nel 1934 e nel 1938); la Juventus ha portato in Italia fuoriclasse assoluti e palloni d’oro come Sivori, Platini, Zidane e Nedved. La Juventus ha avuto i più forti numeri dieci della storia del calcio italiano: Boniperti, BAggio, Del Piero, Zidane e tanti altre superstar che hanno dato lustro ad una squadra che ha segnato un epoca. La farsa Calciopoli ha distrutto una formazione perfetta le cui vittorie hanno suscitato l’invidia dei perdenti che hanno organizzato una vera e propria crociata per interrompere l’egemonia facendo diventare Luciano Moggi (la cui sola colpa era muoversi nel mondo del calcio meglio di tutti…) il capro espiratorio, il quale è stato definitivamente ed ingiustamente allontanato dal mondo del pallone. Ed è stata proprio uno dei capi saldi di quella gestione, l’altro “incriminato” Giraudo, a lanciare l’idea della stadio di proprietà, una novità assoluta in un Italia calcistica fatta di vecchi impianti e di strutture fatiscenti. La nuova arena bianconera è un gioiello innovativo che può essere vissuto anche quando non sono in programma eventi sportivi. L’altra novità è la mancanza di recinzioni con i tifosi a sette metri e mezzo dal rettangolo di gioco, una grande prova di civiltà questa per il pubblico juventino in una Nazione fatta di transenne e di  vetri anti -invasione. Ed il tutto, fatto nei tempi dichiarati e prospettati tre anni fa quando è stato demolito il vecchio Dell’Alpi sulle ceneri del quale è nato questo piccolo gioiello. La Juve lancia questa sfida allo statico mondo del calcio italiano e spera di aumentare fatturato ed interesse; il tutto va collegato ai risultati sportivi che potrebbe avere un forte impulso dalla Nuova casa. Tutti i più grandi juventini del passato hanno voluto essere presenti alla grande festa organizzata perfettamente dagli uomini del presidente Agnelli. Adesso, nel ricordo del passato, si devono costruire nuove vittorie…Boniperti lo ha detto  e ribadito nel suggestivo scambio di consegne con il suo rampollo Del Piero sulla panchina in cui, cento quattordici anni fa, nacque l’idea di una squadra diventata Leggenda…..un mito che vuole continuare in un nuovo e modernissimo fortino…

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About the Author: Giuseppe Dattola