La Divina Commedia in vernacolo calabrese

E’ da poche settimane in distribuzione l’opera completa “La Divina Commedia in vernacolo calabrese” di Salvatore Macrì. Il lavoro, unico nel panorama della produzione letteraria calabrese, è infatti la versione integrale di tutta la Divina Commedia. Macrì, medico dentista, scomparso da qualche anno, ha reso in vernacolo calabrese la Commedia, rispettando endecasillabi, terzine, canti, personaggi e vicende, rendendola, in tal modo, una produzione curata anche dal punto di vista estetico e metrico. A muovere il dentista cultore di Dante è stata la volontà di portare la Commedia a tutti i calabresi o, meglio, a tutte le persone che non essendo dotate degli opportuni strumenti di decodifica culturale non avrebbero potuto godere di quella poesia. Il vernacolo usato è un misto dei vari dialetti calabresi: reggino, cosentino e catanzarese: in tal modo, anche i versi originali di non facile comprensione trovano maggiore espressività e originalità. La prima parte dell’opera, U ‘mpernu, veniva dato alla stampa nel 1969 a cura dello stesso Macri’ che raccolse successi e premi. Le altre due cantiche, U purgatorio e U paradisu, sono state pubblicate postume a cura della moglie Rosa Cardamone e del figlio Francesco.

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About the Author: Giuseppe Dattola