Viaggio nei boschi aspromontani tra incuria, degrado e sporcizia diffusa

Passeggiando qua e la fra i boschi aspromontani, non si può non notare lo stato di abbandono in cui versano le nostre faggete, le nostre abetine e i nostri polmoni verdi in assoluto. Grazie al contributo di un nostro lettore, il quale ha prontamente documentato la sporcizia accumulata, non possiamo che denunciare con forza le strane abitudini, di una popolazione abituata a distruggere tutto quello che gli passi accanto. Bottiglie e piatti di plastica abbandonati dietro a delle tende da camping, bicchieri e cartacce ovunque, persino dentro ai letti di qualche ruscello. Ovviamente contenitori dell’immondizia assenti, ma non per questo utenti giustificati. Basterebbe un pò di buon senso e portarsi dietro i propri rifiuti, quando finisce la gita domenicale o il campeggio estivo.

Purtroppo è un costume diffuso, quello di gettare dappertutto l’immondizia, avviene in città, perfino in autostrada, figuriamoci quello che può avvenire in montagna, o in luoghi più ritirati. Viene da chiedersi cosa passi nella mente di coloro che vanno ad usufruire di un bene comune, e ripeto comune quindi di tutti, e poi decidano di imbrattarlo, quasi a firmare il proprio non ritorno in quel luogo. Proprio così, perché immaginate che quella persona torni dopo qualche tempo, cosa crede che la plastica e i rifiuti li abbia fatti sparire magicamente qualcuno? Manca il senso e la cultura ambientale in parecchie persone, che intendiamoci sono una minoranza ormai, ma purtroppo riescono  mettersi in mostra rispetto a coloro che amano la natura, l’ambiente e tutto ciò che circonda, sapendo che non tutto dura in eterno, e che gli equilibri ecologici di certe zone sono assai fragili. Basta pochissimo per compromettere per sempre l’autenticità e la bellezza ecologica di essi, condannano tutti gli altri utenti a non poter usufruire mai più di quelle autenticità.

Non resta che rivolgersi a tutte quelle persone che sono attenti al decoro, alla pulizia, all’ambiente e alla natura, e anche quelli che non hanno questa coscienza: il futuro di questo pianeta appartiene solamente a noi, e sta a noi farlo diventare più roseo possibile. Sarà la classica goccia nell’oceano, ma farà la differenza a lungo termine.

Salvatore Borruto

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